01/09/2017
Mercato: il Napoli si piace così com'è, Juve meno forte senza Bonucci. Inter e Milan in prima fila.
Da una sessione di mercato all'altra, la situazione in casa Napoli non cambia. A gennaio nessun rinforzo di spessore per Sarri (è arrivato Pavoletti che è già stato ceduto) e da giugno ad agosto tante trattative vere o presunte e due acquisti, Ounas (che farà il vice Callejon, ovvero di uno dei giocatori che il Mister non toglie quasi mai dal campo), e Mario Rui reduce da un grave infortunio che sostituisce (in panchina) il nazionale croato Strinic. Chi vuol vedere il bicchiere mezzo pieno può gongolare per la permanenza di Mertens, Insigne e Koulibaly oltre che per quella, in extremis, di Reina (a proposito, avete visto quanto sia importante non avere la clausola di rescissione?). De Laurentiis, nonostante un importante ritorno economico per la qualificazione champions e per le cessioni di Pavoletti, Zapata e Strinic, non 'aiuta' Sarri con un paio di acquisti che avrebbero consentito al Napoli di essere ancora più competitivo e punta principalmente ad un piazzamento che consenta di giocare anche nella prossima stagione nella 'Coppa dei Grandi'. La parola scudetto non si nomina più, e non per scaramanzia ma per mero opportunismo.
Chi vede il bicchiere mezzo vuoto sottolinea che nonostante il gioco più bello d'Europa e la miglio stagione in carriera per alcuni uomini chiave dello scacchiere Sarriano (Insigne, Mertens, Koulibaly, Callejon, Hysaj, Jorginho e zielinsky) il Napoli non è andato oltre il terzo posto. Si può chiedere di più a Sarri e ai suoi giocatori? Difficile immaginare che il Napoli possa giocare ancora meglio perché sul piano tecnico-tattico gli errori sono stati pochissimi e la qualità della manovra è stata eccellente. La 'Rosa' resta in buona sostanza identica a quella dello scorso anno, con tanti pregi e alcuni limiti strutturali che l'allenatore, quando gli viene concesso di parlare in conferenza stampa, puntualmente sottolinea. Se il Napoli dovesse riuscire a migliorare rispetto alla scorsa stagione, bisognerà fare statue d'oro a Sarri e ai calciatori.
La Juventus senza Bonucci è meno granitica in difesa e più prevedibile nell'impostazione del gioco ma per qualità complessiva dell'organico resta la logica e netta favorita per la vittoria dello scudetto. Spalletti farà volare l'Inter che però deve fare i conti con le ultime annate disastrose, il Milan ha messo una fuoriserie nelle mani di Montella che ora non ha più alibi. Occhio infine alla Roma, che con Schick ha piazzato un colpo davvero super
Donatello Giannetti

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