24/11/2016
Napoli, un grande passo indietro. Nel gioco, nei risultati e nella mentalità

Il deludente pareggio interno con la Dinamo Kiev, fanalino di coda del girone B di Champions League, suona come un campanello d'allarme dalle parti di Castel Volturno: il Napoli non riesce più ad esprimere il suo gioco, e troppo spesso si mostra impaurito e spaesato, al contrario di quanto accadeva solo l'anno scorso. Il problema, oltre che tecnico-tattico, resta evidentemente mentale, con i partenopei che non riescono a fare quel salto di qualità che da tanto si chiede loro.
Non immune da colpe è l'allenatore, Maurizio Sarri, reo di non riuscire ad inculcare nei suoi ragazzi quella voglia di non mollare mai e di provare a portare a casa anche le partite non giocate al meglio, come quella di ieri al San Paolo. Nascondersi dietro un "vincere o pareggiare cambiava poco" è sintomo di poca abitudine a frequentare certi ambienti: in Champions, infatti, vincere conta e come.
Gli azzurri sono chiamati ad un immediato cambio di marcia, sin dalla gara interna di lunedì col Sassuolo dove ci si attende che mister Sarri possa operare qualche modifica al suo credo tattico: lo scorso anno proprio da un cambio di modulo (dal 4-3-1-2 al 4-3-3) partì quella lunga cavalcata che portò il Napoli a lottare per il titolo e a guadagnare un prezioso posto Champions.
Andrea Schettino

Spazio Sponsor:

