14/12/2015
Napoli, cambiare o non cambiare? Questo è il problema!
A ventiquattr'ore dal pareggio a reti bianche del San Paolo contro la Roma, vestita da provinciale come non mai, nella mente dei tifosi e degli addetti ai lavori c'è ancora quello 0-0 esposto sui (mini)tabelloni dell'impianto di Fuorigrotta che proprio non si riesce a digerire. Dai bar di periferia ai salotti delle migliori emittenti nazionali la domanda che rimbomba è sempre la stessa: "com'è possibile che una squadra capace di battere in sequenza Juventus, Fiorentina ed Inter, si sia fatta fermare da una Roma con zero tiri in porta all'attivo?". Bene, la risposta è da cercare nei numeri, tanto spietati quando indiscutibili. La squadra di Maurizio Sarri sta vivendo un'involuzione evidente: un punto nelle ultime due gare contro i ventinove nelle precedenti undici; tre gol nelle ultime tre al S. Paolo contro i tredici delle precedenti cinque. E potremmo continuare con quelli (i numeri) individuali: sei gol per Lorenzo Insigne nelle prime otto di campionato, uno nelle otto successive.
Ecco allora che il passo successivo è cercare il motivo di questa involuzione. A fronte di una condizione fisica discreta, confermata dai minuti finali contro Bologna e Roma di buon livello, l'involuzione più evidente sembrerebbe quella sul piano del gioco e il motivo è presto detto. Le squadre avversarie hanno memorizzato il gioco di Sarri e attuano le dovute controffensive: si pensi all'Udinese di Colantuono, arrivata al San Paolo a marcare ad uomo a tutto campo mettendo il seria difficoltà gli azzurri, venuti a capo della gara solo con una magia di Higuain. Allora ecco che nella mente di Sarri potrebbe iniziare a balenare l'idea di scardinare quell'undici di "titolarissimi", per dar spazio a qualche nuovo interprete che possa portare nuove idee e nuova linfa al gioco partenopeo. Con Gabbiadini ancora out, l'unico in grado di scardinare le difese-catenaccio degli avversari sembra Dries Mertens le cui tre partenze da titolare a fronte delle nove presenze da "subentrato" appaiono davvero poca roba, soprattutto per quanto visto proprio con la Roma e precedentemente con Legia. Callejon ed Insigne sono avvisati, Sarri ci pensa.
Andrea Schettino

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