18/05/2024
L'analisi del giorno dopo: Il solito Napoli, anche a Firenze un pareggio che non serve

Il solito triste Napoli, i soliti due gol presi a partita, le solite amnesie e incertezze, il solito arbitraggio mediocre. Insomma tutto confermato, anche nel 2-2 di Firenze, sesta partita di fila senza vittorie. Il Napoli dimostra ancora una volta di non saper più vincere, tutto sommato non fa una brutta gara, ma alla fine si ritrova con un pareggio che serve a poco e che sancisce la quasi certa esclusione dalle coppe europee per la prossima stagione. Non è stato certo il risultato del "Franchi" ad aver compromesso la stagione azzurra, ma sicuramente, anche contro la Fiorentina, il Napoli ha molto da recriminare. Non è bastato nemmeno andare in vantaggio dopo pochi minuti con la rete di Rrahmani di testa per indirizzare positivamente l'ultima trasferta di questa tribolata stagione.
Senza Osimhen, che sarebbe servito moltissimo contro una squadra che gioca con una difesa altissima, è toccato a Kvaratskhelia caricarsi la squadra sulle spalle e subire una serie di falli (mai sanzionati con i cartellini da un incerto Marchetti). Per quasi tutto il primo tempo gli azzurri hanno tenuto bene il campo; squadra corta e ripartenze senza mai soffrire gli avversari. Poi 3' di follia: dopo una punzione non fischiata per fallo su Kvaratskhelia, l'azione prosegue e Lobotka inavvertitamente tocca il pallone con un braccio al limite dell'area. Punizione perfetta di Biraghi, palla sotto la traversa e pareggio viola. Il Napoli accusa il colpo e dimostra la sua fragilità mentale subito dopo: errore di Politano che regala un pallone a Nzola che entra in area e di destro incrocia sul secondo palo. Un primo tempo giocato meglio si chiude sotto di un gol, è sempre il solito refrain di questa stagione.
Nella ripresa ci pensa Kvaratskhelia con una punizione capolavoro a raggiungere il pareggio (presidente, ci pensi prima di dichiararlo cedibile e lo renda un punto fermo del nuovo Napoli). La sfortuna non manca mai e Politano centra il palo a portiere battuto. Poi nel giro della sostituzioni Calzona cambia tutto il tridente offensivo. Sembra che il Napoli ne abbia di più con la Fiorentina che difende il pareggio e gli azzurri che mancano lo spunto per vincere. Ci prova Raspadori, subetrato a Simeone cosi come Ngonge meno incisivo del solito (non ci stancheremo mai di dirlo, non è un esterno ma un attaccante).
Niente da fare, 2-2 e nono posto con la Fiorentina avanti di due lunghezze e con una partita da recuperare. A fine gara Calzona riconosce i problemi: "E' vero abbiamo dei limiti" ma il tecnico sarà ancora più esplicito con un dato emblematico: "Abbiamo subito 2 gol su 3 conclusioni in porta". Una considerazione che esprime benissimo la fragilità del reparto difensivo e quella mentale della squadra. L'ultima gara vedrà gli azzurri ospitare il Lecce, vediamo se contro una formazione ormai salva si riusciranno a fare tre punti o si confermerà ancora una volta il solito triste Napoli.
Antonio Procopio

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