12/05/2024
L'analisi del giorno dopo: Forza Napoli, ancora un po' e questo strazio sarà finito

Meno due. Ancora due partite e l'agonia di questa stagione sarà finita. Il due a zero del Bologna che ha passeggiato al "Maradona" sul Napoli oggettivamente era da mettere in preventivo. Da una parte c'era una squadra con il morale sottoterra, dall'altra una che stava per tagliare un traguardo storico, l'ingresso in Champions League. Confusione contro organizzazione, giusto così. Imbarazzante il Napoli nei primi 20': fermo in occasione delle due reti del Bologna (con Ndoye e Posch ancora una volta al loro primo gol stagionale) e capace di sbagliare anche un rigore con Politano (calciato malissimo). La gara è stata tutta qui perchè nel resto del primo tempo e nella ripresa è successo poco altro. Una conclusione di Osimhen fallita dal nigeriano e poco altro. E così il Bologna di Thiago Motta ha di fatto centrato un obiettivo prestigioso proprio contro la squadra che l'anno scorso aveva provato a prenderlo dopo l'addio di Spalletti. Squadra corta, con poche individualità ma con un'organizzazione di gioco superiore. Ognuno al proprio posto, possesso palla e uscita dal basso, sovrapposizioni ed inserimenti, sembrava il Napoli della passata stagione con le dovute proporzioni.
Un aspetto che non può che aumentare il rimpianto per non essere riusciti a convincere il tecnico che sicuramente in questa stagione è quello che si è distinto maggiormente. L'analisi della gara non può prescindere da come le due squadre sono arrivate alla partita. Rispetto alla gara di andata, dove il Napoli non vinse solo per sfortuna, sbagliando l'ennesimo rigore, però le parti si sono clamorosamente invertite. Per una volta si potrebbe dire che ieri il gruppo non abbia peccato per impegno e volontà, ma sicuramente per gioco. Scolastici e senza mai provare a prendersi responsabilità, proprio perchè la confusione regna sovrana, come sempre il solo Kvaratskhelia ha provato a inventare ma anche lui ieri non ha fatto granchè. Politano, sbagliato il rigore è calato fino alla sostituzione per Ngonge che si è distinto in un'occasione con un ottimo servizio per Osimhen.
Forse un maggiore impiego del belga nelle ultime giornate sarebbe stato doveroso. Mossa della disperazione infine l'ingresso di Raspadori e un passaggio al 4231, altra caratterisrica che, vista la situazione deficitaria nelle ultime gare, si poteva sperimentare. Nulla di fatto e si è arrivati alla fine della gara con sonori fischi da parte dei tifosi di casa e la gioia di quelli ospiti che hanno tributato i giusti riconoscimenti ai loro giocatori. Ancora silenzio stampa da parte della società con Calzona che non ha rilasciato dichiarazioni. Meno due, quattordici giorni e si stenderà un velo su questa stagione disastrosa.
Antonio Procopio

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