29/04/2024
L'analisi del giorno dopo: Napoli, un pareggio che alimenta rimpianti

Si chiedevano orgoglio e dignità al Napoli, non sono mancati così come i rimpianti a fine partita. Il 2-2 con la Roma al termine di 90' giocati bene dagli azzurri merita diverse riflessioni ed approfondimenti. Partendo dalla prestazione, una delle migliori stagionali, di sicuro la più convincente di questo 2024. Il Napoli è stato bello, per lunghi tratti ha dominato la partita e alla fine si conteranno 27 conclusioni verso la porta di Svilar: risultato due reti. Dall'altra parte la Roma, reduce da un tour de force notevole, ha giocato a ritmi bassi e cercando di addormentare la gara. Tre conclusioni in porta in tutta la gara: due gol. Basterebbe questa considerazione di partenza per far comprendere il divario emerso tra le due squadre ieri, ma le partite si vincono quando sfrutti al meglio le occasioni avute e su questo tasto il Napoli deve recitare il mea culpa.
Miglior squadra per numero di tiri fatti dell'intero campionato ma a 39 punti dall'Inter capolista: c'è più di un qualcosa che non quadra. E se la difesa concede due gol a partita, una costante da incubo, è molto chiaro che per vincere si devono capitalizzare le occasioni prodotte. Perchè i limiti del reparto arretrato azzurro non sono più una novità: d'altra parte, se il centravanti avversario (di una squadra che sfrutta al meglio i calci da fermo) è solo in area su azione d'angolo all'89' allora non si possono chiamare in causa discorsi inerenti la tattica o i moduli. Il rigore causato da Juan Jesus poi è un errore marchiano quanto ingenuo che non ti aspetti da un giocatore con la sua esperienza. In sostanza il Napoli ha una difesa lenta e totalmente da rifondare, primo errore societario della stagione non corretto nemmeno a gennaio. Ma ieri si sono viste tante, troppe occasioni sprecate malamente. Da Anguissa a Politano da Di Lorenzo a Osimhen è stato il festival dei gol e delle scelte sbagliate. Una spia in vista del prossimo mercato: serve gente con maggiore dimestichezza in zona gol.
Il Napoli in questa stagione ha fatto 4 gol come somma di tutte le reti messe a segno dai suoi centrocampisti (3 con Zielinski sicuro partente a fine stagione), lo stesso numero di gol fatti da Gaetano in prestito al Cagliari da gennaio: un dato che la dice lunga sulla carenza del reparto. Ieri Calzona ha lasciato Cajuste più basso permettendo maggiori inserimenti ad Anguissa che però non ha molta confidenza col gol e lo si è visto nel primo tempo. In avanti Osimhen e Kvaratskhelia hanno fatto bene. Tornati ad essere pericolosi, specie il nigeriano ha fatto una partita sontuosa, non perfetta solo per qualche errore sotto porta. Discorso a parte merita Ngonge che ieri è entrato subito in palla e ha fatto vedere ottime giocate duettando bene con Osimhen. Il problema è che il belga non è un esterno e messo al posto di Politano ha evidenziato punti di forza in chiave offensiva e limiti in fase difensiva. La nota positiva è che gli azzurri ieri sono sembrati di nuovo una squadra, aspetto un po' fine a sé stesso visto il momento della stagione, ma che dimostra che qualche giorno di ritiro ha fatto bene al gruppo. La classifica adesso è ulteriormente peggiorata con il Napoli staccato dalla Lazio vittoriosa e raggiunto anche dalla Fiorentina, ottavo a 50 punti complessivi. Se si pensa che mancano 4 partite alla fine della stagione e l'anno scorso il Napoli chiuse il girone d'andata con gli stessi punti attuali...
Antonio Procopio

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