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31/03/2024

Calcio: L'analisi del giorno dopo: Napoli, adesso azzera e pianifica il futuro

Calcio: L'analisi del giorno dopo: Napoli, adesso azzera e pianifica il futuro

Arrivati al capolinea dopo l'ennesima prova sconcertante. Una sconfitta dai contorni dell'umiliazione è l'ulteriore testimonianza che mette in evidenza i tanti errori commessi dalla societa in questa tribolata stagione: l'Atalanta esce dal Maradona con tre punti, il Napoli con tre palloni incassati e il morale sotto i tacchi. Si sapeva sarebbe stata una gara da dentro o fuori e, vista la stagione, l'esito era da poter mettere in preventivo. Le note positive sono ben poche, andiamo direttamente ad analizzare cosa non ha funzionato: contro una squadra molto fisica, che ha come sua caratteristica quella di esasperare l'uno contro uno anche a 70 metri dalla porta, era chiaro che il Napoli, meno strutturato fisicamente, avrebbe dovuto puntare sulla velocità di circolazione di palla e gli inserimenti dei centrocampisti. Il solo possesso, fatto a ritmi lenti e con difficioltà ad uscire dal basso, diventava poco produttivo.

A questo si doveva aggiungere l'assenza forzata di Kvaratskhelia, unico a creare quella superiorità tra le fila azzurre. E non si è capito perchè anche Calzona, come i suoi predecessori, abbia preferito Raspadori in quella posizione di campo esponendo il giocatore ad una brutta figura. Diverso il discorso per Traorè che continua a confermarsi un adattato in quella zona di campo e che gioca solo per le vicende che hanno allontanato Zielinski da quella continuità che aveva avuto fino allo scorso dicembre. Capitolo difesa: lenta e imprecisa è stato un gioco da ragazzi per l'Atalanta arrivare alla conclusione; due gol, un palo e un paio di miracoli di Meret nel solo primo tempo.

Nella ripresa gli inserimenti di Zielinski e Ngonge hanno dato maggiore vivacità e manovra agli azzurri. Un po' di sfortuna con i due pali centrati, qualche parata di Carnesecchi su Osimhen prima del colpo di grazia di Koopmeiners che ha chiuso i giochi. Inutile guardare la classifica, la zona Champions è un lontano miraggio e anche il sesto posto, che garantirebbe quanto meno l'ingresso alla Europa League, sembra essere molto difficile. Ottavo in classifica al Napoli restano otto giornate da giocare con dignità e rispetto, caratteristiche che sono mancate ieri così come durante tutta questa stagione. In campo adesso chi ha giocato meno e che invece ha dimostrato di voler dare una mano: Mazzocchi, Ostigard, Ngonge, Cajuste. Almeno, se si dovesse perdere, lo si farebbe con dignità. Poi il presidente faccia un passo indietro, scelga dei dirigenti che possano programmare al meglio la prossima stagione e dia loro un budget da poter investire. E' l'unica strada percorribile per tornare ad essere una squadra di calcio nel rispetto dei 50 mila che anche ieri hanno gremito lo stadio assistendo all'ennesimo spettacolo deprimente con lo scudetto sul petto.

Antonio Procopio

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