09/03/2024
L'analisi del giorno dopo: Napoli, un pareggio amaro prima della Champions
Con il Torino finisce 1 -1. Si complica ulteriormente la già difficile rincorsa ad un posto per la prossima Champions

Niente da fare. Il Napoli non riesce proprio a vincere tre partite di fila per continuare quella scalata che servirebbe per provare a conquistare un piazzamento in Champions League per la prossima stagione. La gara col Torino ha detto che, anche se si sono visti miglioramenti sotto il profilo del gioco, ci sono problemi di base che sarà difficile risolvere fino a fine stagione. Capitolo difesa: sono otto gare di fila che il Napoli subisce almeno una rete a partita, un dato che la dice lunga sulla fragilità del reparto. Serviva un difensore centrale in estate cosi come a gennaio: dopo la partenza di Kim è arrivato Natan, che non gioca mai, e nella scorsa sessione niente. Capitolo centrocampo: con le cessioni di Elmas e Gaetano si sono persi due giocatori in grado di giocare da mezzala e le prestazioni di Zielinski, dopo l'ormai certo svincolo a fine stagione, sono decisamente negative. Resta Traorè che si sta adattando al ruolo anche se l'ivoriano ha quella corsa verticale che è tipica del giocatori più offensivi e Cajuste che al contrario è più un mediano stile Anguissa. Insomma le falle che c'erano sono rimaste, anzi sono peggiorate con le cessioni di gennaio. E nella gara col Torino sono emerse con prepotenza.
Primo tempo equilibrato, con la sfida tra Kvaratskhelia e Milinkovic Savic che si capisce sarà il tema della serata. Ma anche una gran parata di Meret su una dormita della difesa e una scarsa reattività di Zielinski prima della conclusione di Zapata. Nella ripresa è salito in cattedra Kvaratskhelia. ll georgiano ha fatto capire come fare gol ad una squadra che aggrediva gli avversari: conduzione di palla, scarico sull'esterno e attacco alla profondità per ricevere lo scambio con Mario Rui, poi anche bel gesto atletico nella spaccata sottomisura. Un gran gol. Gioia durata poco visto che appena il Torino ha forzato è arrivato il pareggio. Un po' fortuito nella dinamica, vista la carambola sulla spalla di Anguissa sul calcio d'angolo, ma anche qui gran gesto di Sanabria che al suo primo pallone toccato ha fatto una rovesciata da applausi.
Calzona, che aveva inserito Raspadori e Traorè per Politano e Zielinski, ha provato a dare maggiore spinta, ma solo nel finale ha inserito Lindstrom per Lobotka cercando un assetto più offensivo. E negli ultimi 20' è andato avanti il duello della serata con Kvaratskhelia che ci ha provato in ogni modo non trovando la rete per sfortuna quando Milinkovic Savic non ci poteva arrivare. Ma l'aspetto deve anche fare riflettere perchè, se il Napoli torna ad essere Kvara-dipendente, non sarà una buona cosa. Pareggio che suona un po' come una frenata, forse definitiva, alle ambizioni Champions, anche perchè nella prossima gara si dovrà fare visita all'Inter capolista. Ma prima di questa sfida c'è il ritorno degli ottavi di Champions League: martedi sera a Barcellona si riparte dall'1-1 dell'andata; servirà una grande partita, oltre il reale valore di una squadra, sicuramente forte, ma con evidenti problemi di organico in alcune zone di campo.
Antonio Procopio

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