napoleggiamo
up
home

29/02/2024

L'analisi del giorno dopo: Napoli, dalla disgrazia alla troppa grazia

L'analisi del giorno dopo: Napoli, dalla disgrazia alla troppa grazia

Dalla caduta in disgrazia alla troppa grazia. Si spiega così il 6-1del Napoli contro il Sassuolo, perchè è indubbio che il risultato rotondo degli azzurri sia figlio e collegato al pareggio e alla figuraccia di Cagliari di domenica scorsa. Per proporzioni della vittoria, intensità di gioco, altruismo sotto porta e cattiveria agonistica, tutte cose che erano mancate nell'1-1 in terra sarda. E anche quando, dopo un buon quarto d'ora a inizio gara, il Napoli ha subìto la rete del Sassuolo, con una conclusione fortunata, non si è scomposto. Messo il pallone a terra, ha ribaltato gli avversari con tre reti per tempo. Osimhen si è portato il pallone a casa senza nemmeno sforzarsi troppo, ancor più convincente la doppietta di Kvaratskhelia con due conclusioni di rabbia e potenza. Ma l'aspetto decisamente più importante riguarda la verve con cui gli azzurri hanno giocato, si sono cercati e hanno concluso.

Sulla fascia destra, Di Lorenzo è tornato ad aggredire ed essere nel vivo del gioco, Politano (questa volta...) ha confezionato due assist per Osimhen e soprattutto si è rivista la preponderanza fisica e tecnica di Anguissa che, tra l'altro con una giocata da applasi, ha liberato al tiro Rrahmani per il gol del momentaneo 1-1. Questo per quanto riguarda la prova dei singoli che sono stati guidati ancora una volta dall'ottimo Lobotka, coadiuvato da Traorè schierato al posto di Zielinski. E tornando alla rete di Rrahmani, da sottolineare come l'azione parta proprio dai suoi piedi e venga conclusa dal difensore spintosi in avanti così come Di Lorenzo e altri sei giocatori azzurri a riempire l'area.

Quando Calzona, in conferenza stampa, parlava di voler fare costruire gioco da parte di tutti i suoi giocatori, intendeva proprio questo. A concludere l'analisi però bisogna aggiungere anche la situazione deficitaria del Sassuolo: una squadra in crisi di gioco e risultati, che aveva appena esonerato il suo allenatore e che come attitudine gioca a viso aperto. Quando il Napoli lo scorso anno incontrava formazioni con questa attitudine tattica andava a nozze e ne faceva sei, cosi come successo ad Amsterdam contro l'Ajax.

Un curioso parallelismo per risultato finale, sequenza dei gol (in svantaggio e poi tre gol per tempo) e per voglia di giocare e divertirsi. Per una sera il Napoli di Calzona ci ha fatto ricordare quello scintillante della passata stagione. E domenica sera al "Maradona" arriva la madre di tutte le partite: la sfida alla Juventus che già di per sé sarebbe la gara dell'anno, ma che adesso riveste un'importanza ancora maggiore visto che potrebbe dare ancora più fiducia, convinzione e punti ad una squadra che appena tre giorni fa era caduta in disgrazia.

Antonio Procopio

twitter

Spazio Sponsor: