23/01/2024
L'analisi del giorno dopo: Napoli, si può perdere contro l'Inter ma non così

Ci sarebbero due modi per commentare la finale di Supercoppa di ieri sera. Il primo tecnico riguarda il modo in cui il Napoli ha deciso di affrontare l'Inter, il secondo invece attiene al diverso modo di dirigere dell'arbitro Rapuano. Due aspetti da tenere in considerazione e non in modo disgiunto perché sono entrambi importanti per valutare l'1-0. Una finale spesso è decisa dal singolo episodio e Mazzarri avrà pensato proprio a questo cercando di limitare al massimo i rischi. E così ha messo in campo una difesa arcigna con il giovane Zerbin a sinistra al posto di Mario Rui e Mazzocchi sull'altra. In mezzo, fuori ancora Zielinski con Lobotka e Cajuste a dettare I tempi. Davanti tridente con Simeone centravanti.
Col passare dei minuti si è compreso che si sarebbe fatta la stessa partita vista con la Fiorentina ma contro c'era una formazione più organizzata e fisica che concedeva pochi spazi e ripartenze. Difficile poter trovare varchi e andare al tiro tanto che fino al 60', minuto in cui la gara svolta ( espulsione di Simeone), il Napoli aveva fatto solo un tiro in porta con Kvaratskhelia. Meglio l'Inter che invece aveva iniziato in modo prudente e che poi, visto il freno a mano tirato degli azzurri, aveva preso campo e gioco. Ovvio che l'imprevedibilitá del calcio avrebbe potuto provocare ogni tipo di epilogo, ma sempre fino al 60' l'inerzia della gara era stata di marca interista.
Il secondo aspetto riguarda il metro di giudizio dell'arbitro Rapuano che ha concesso il gioco duro nel primo tempo ed è stato inspiegabilmente eccessivamente fiscale nella ripresa. Di questo comportamento astruso ne ha giovato Chalanoglu che se l'è cavata con un giallo al terzo fallo da sanzionare e ne ha fatto le spese Simeone ammonito ingiustamente e poi espulso per un pestone che avrebbe dovuto evitare.
Da lì in avanti la gara ha detto poco e quel poco non è stato nemmeno molto comprensibile: senza Simeone, Mazzarri ha tolto sia Politano (male ieri sera) sia Kvaratskhelia (che invece si era ben distinto) i due giocatori capaci di portare avanti il pallone e rappresentare un pericolo per l'Inter. Ancor meno comprensibili sono stati gli inserimenti con Gaetano preferito a Zielinski (a questo punto si può dire che il polacco sia praticamente fuori rosa) e Lindstrom gettato nella mischia a fare un improbabile centravanti.
Capito che si era abbassato troppo, il tecnico ha provato a correggere l'assetto con l'ingresso di Raspadori per Cajuste e Mario Rui per Mazzocchi. Da queste sostituzioni il Napoli non ne è uscito rinforzato e l'agonia si è protratta fino al recupero quando Lautaro ha spento i sogni di potersi giocare il trofeo ai rigori. Sconfitta giusta per gioco, ma indirizzata dall'arbitro, in sintesi questo il riassunto della Supercoppa italiana a Riyadh sperando di poterla giocare nuovamente in Italia e diretta da arbitri con maggiore esperienza.
Antonio Procopio

Spazio Sponsor:
