08/01/2024
L'analisi del giorno dopo: Napoli, a Torino da dominanti a dominati

Da 0-4 a 3-0, da dominanti a dominati. Nell'arco di meno di dieci mesi. Si potrebbe riassumere così il disastro del Napoli a Torino. Lo scorso marzo il Napoli schiantò i granata con irrisoria facilità, ieri è crollato in maniera umiliante. In mezzo tutti gli errori commessi dalla società dopo la conquista dello scudetto che hanno fatto toccare il fondo agli azzurri. Noni in classifica, fuori dalla Coppa Italia dopo uno 0-4 casalingo con il Frosinone. Era difficile fare peggio. In pochi mesi la società ha perso un allenatore vincente, un direttore sportivo, un preparatore atletico che aveva dato condizione atletica brillante e due protagonisti dello scudetto che sono stati sostituiti nei numeri ma non come qualità. Stesso discorso per dirigenti ed allenatori che sono arrivati. Due tecnici senza idee di quel calcio moderno che era stato la ricchezza e il successo dell'anno precedente. Uno scempio che ha un solo responsabile, il presidente De Laurentiis, che ha ammesso la scorsa settimana in conferenza post gara i tanti errori commessi e che adesso sta cercando di riparare nel mercato invernale.
La partita con il Torino ha riassunto e concentrato in una gara tutto quello che ha sbagliato il Napoli in questi mesi. Incontro che avrebbe potuto avere una piega differente se si fosse impostato diversamente, anche con tutte le assenze alle quali doveva far fronte il Napoli. Contro una squadra fisica ci si sarebbe attesa una formazione con lo stesso piglio in grado di far valere il suo maggior tasso tecnico nel velocizzare la manovra e nella finalizzazione. Specie davanti era atteso Simeone che in quanto a voglia e fisicità sarebbe stato necessario. E la partita ha detto che Raspadori, schierato centravanti, nel primo tempo ha mancato una facile occasione calciando male sul portiere avversario.
Un'azione che avrebbe potuto cambiare il volto di una partita che il Torino stava giocando molto meglio dall'inizio, ma che per fortuna era ancora in equilibrio. Stesso rimpianto poco dopo quando Zielinski da posizione favorevole non ha calciato sprecando malamente una buona occasione. Poi a fine tempo la rete di Sanabria ha dato ai granata quella spinta aumentata nella ripresa dal folle gesto di Mazzocchi espulso dopo 4'. Da lì in fondo è stato un calvario per gli azzurri fino al 3-0 finale che ha di fatto sancito il disastro totale. Inutile valutare le prove dei singoli perché nessuno è arrivato alla sufficienza e soprattutto perche il Napoli, non avendo giocato, risulterebbe non classificabile.
A fine gara, dopo un consulto tra le parti, la società ha rinnovato la fiducia a Mazzarri che così resterà ancora alla guida della squadra nonostante il drammatico ruolino di marcia con una media di un punto a partita e con una squadra che non va in rete da quattro partite. Dopo Mazzocchi, un esordio da dimenticare il suo, sono attesi ulteriori correttivi in settimana sul fronte mercato per provare a raddrizzare una crisi che non conosce fine. Ventotto punti in classifica alla fine del girone di andata, meno 22 rispetto alla passata stagione, un dato che spiega ulteriormente perché si è passati da dominanti a dominati.
Antonio Procopio

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