13/11/2023
L'analisi del giorno dopo. Disastro Napoli, si chiude l'era Garcia?

Un autentico disastro. Non ci sono altre parole per definire la prestazione del Napoli nella sconfitta contro l'Empoli. Un disastro e per alcuni versi neanche inaspettato. Perché le indicazioni in questi tre mesi di stagione erano già abbastanza chiare. Una squadra sempre in difficoltà e senza idee, carente sia sotto il profilo della manovra che su quello della tenuta atletica. Questi tre aspetti si sono evidenziati in tutta la loro forza nella domenica che ha segnato la fine dell'infausta gestione Garcia. L'esonero non è ancora ufficiale, ma molto probabile. In attesa di sapere chi ci sarà mercoledì a guidare gli allenamenti occorre fare un discorso generale oltre che della singola gara che in fondo ben sintetizza quanto fatto dal Napoli in questo inizio di stagione.
Manovra lenta dicevamo, lenta e involuta. La partita con l'Empoli ha visto il tecnico cambiare modulo passando ad un 4231 che non ha sortito gli effetti sperati. Fuori Zielinski e Kvaratskhelia si sono persi i giocatori capaci di portare avanti il pallone e soprattutto di operare quel cambio di passo necessario per creare gioco ed occasioni. Ed infatti nel primo tempo tranne una conclusione di Politano da fuori si è visto ben poco. Nella ripresa gli inserimenti dei due esclusi (ma perche sostituire Simeone visto che era prevedibile un forcing e qualche cross in più) con ritorno all'antico hanno prodotto qualche spunto in più, ma, complessivamente, la gara è rimasta in equilibrio sia sul piano del gioco che delle occasioni e questo aspetto, è forse il peggiore per il Napoli.
Il secondo aspetto si fonde col primo: alla manovra lenta si aggiunge una condizione di poca brillantezza. Infortuni muscolari sempre più frequenti e pallone che gira sempre in maniera prevedibile. Nella ripresa di ieri il cliché era sempre lo stesso: lancio a sinistra a Kvaratskhelia nella speranza che il georgiano potesse inventare qualcosa. Ultimo aspetto che riassume i precedenti é la mancanza di idee di un gruppo che fino a pochi mesi fa era ammirato in Italia e in Europa. Quindi volendo riassumere quanto detto il Napoli in questi mesi è stato una squadra lunga e senza idee, che non ha sfruttato il suo potenziale, che ha perso 4 delle 8 partite casalinghe e non ha battuto una formazione reduce da dodici sconfitte consecutive: significherebbe essere faziosi per non vedere responsabilitá da parte di chi ha scelto il tecnico e di chi l'ha guidata fino ad oggi. Chi verrà adesso si troverá un compito ingrato perché ci sarà da lavorare tantissimo e in poco tempo. Sì, perché il calendario per ora ha aspettato il Napoli, ma alla ripresa, dopo la sosta, inizierà un ciclo di fuoco per gli azzurri. Il tricolore sulla maglia è ormai sbiadito, ma almeno la speranza per il futuro è che sarà difficile fare peggio di questi mesi di autentico disastro.
Antonio Procopio

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