04/03/2018
Napoli: 'Delitto e Castigo’ al Bellini l'adattamento teatrale del più celebre romanzo russo

Un ritorno in grande stile al Bellini di Via Conte di Ruvo per l’attore pugliese, doppiamente coinvolto nello spettacolo. L’adattamento teatrale del più celebre romanzo russo è infatti di Carla Cavalluzzi e dello stesso Sergio Rubini nei panni di regista e attore insieme a Luigi Lo Cascio. Con le scene di Gregorio Botta, i costumi di Antonella D’Orsi e le musiche di Giuseppe Vadalà, va in scena un testo complicato e classico, una sfida anche per tutti i lettori appassionati dell’opera di Dostoevskij. Al centro della vicenda i dissidi interiori di Rodion Romanovič Raskol’nikov, un giovane uomo che soffocato dai debiti, uccide la propria strozzina, una vecchia molto perfida che ha messo in ginocchio la vita di lui. A fare compagnia sul palco a Rubini e Lo Cascio, un rumorista e una cantante, Francesco Bonomo, Francesca Pasquini.
Questo insolito e tormentato quartetto riproduce i suoni, o meglio i rumori, di del mondo interiore del protagonista. La solitudine del giovane nell’affrontare una tragedia così legittima eppure ingiustificabile, è terribile, angosciante, straziante. Il pubblico assiste inerme, spaventato, sconvolto e un po’ confuso, alla forza penetrante del dolore corale che non lascia scampo. Le voci creano una spirale ossessiva e catartica, vertiginosa da terrorizzare nella quale si vanno costituendo livelli amore ed odio verso la vita che non trovano soluzione o forma alcuna di pentimento. L’ansia e l’orrore possono solo essere riconosciute ed analizzate.
La risposta che un atto efferato ha restituito respiro e libertà a tanti ormai poverissimi creditori, non soddisfa le domande del protagonista: è legittimo aver ucciso? Si scoprirà che è lui l’assassino? Ma la consapevolezza che affiora a poco a poco, non lo libera. Anzi lucidamente lo divora. La scenografia sospesa di Botta affolla come di fantasmi la scena, a rendere perfettamente l’idea di una indistruttibile gabbia mentale che ormai circonda il giovane protagonista. Lo Cascio e Rubini si impadroniscono agilmente di tutte le parole del testo, senza esitazioni e cali di tensione.
La scelta di un titolo così tradizionale come ‘Delitto e Castigo’ (titolo originale Преступление и наказание) non stupisce all’interno del cartello belliniano che tanto spesso insieme a numerose sperimentazioni contemporanee propone al proprio pubblico classici rivisitati. In questo caso il titolo dimostra ancora la sua sconfinante attualità. È una delle opere tuttora più influenti nella formazione di giovanissimi e non solo, appassionati di letteratura russa, che a sua volta si ispirava ad un testo invece tutto italiano: ‘Dei delitti e delle pene’ di Cesare Beccaria
Annalisa Davide

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