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05/10/2017

Cinema: ‘Ferrante Fever’, il docufilm di Durzi su Elena Ferrante

Cinema: ‘Ferrante Fever’, il docufilm di Durzi su Elena Ferrante

 Il documentario di Giacomo Durzi, che è stato proiettato nei cinema dal 2 al 4 ottobre, non si srotola attorno alla figura di Elena Ferrante, quanto intorno al travolgente traguardo di consensi che questa ha raggiunto nel mondo e in particolare negli Stati Uniti e a New York. È successo febbrile, iniziato nel 2011, con l’uscita de ‘L’amica geniale’. Subito l’opera fu apprezzata nella Grande Mela. Due anni dopo James Wood, critico del New Yorker, dedicò molte righe a quest’opera e nel 2016 il Time ha inserito l’autrice tra le cento persone più influenti del pianeti. E così anche l’ex candidata alla Casa Bianca, Hillary Clinton, ha ammesso pubblicamente di leggere l’autrice napoletana in modo fagocitante. Per questo straordinario effetto oltreoceano, è stato deciso di girare la pellicola proprio tra Napoli e gli USA. Di questa originale impresa documentario-letteraria Durzi  ha detto «Ferrante Fever è un tentativo di dar voce e rappresentazione visiva alla produzione letteraria di Elena Ferrante, leggendola e interpretandola» .

A prestare voce al fantasma più amato della letteratura contemporanea è Anna Bonaiuto, pluripremiata attrice classe 1950 e originaria di Latisana, un piccolo comune della provincia di Udine. La sua larga esperienza sia in teatro che al cinema, porta sui grandi schermi toni profondi e graffianti, capaci delle risalite più dolci. La sua voce conduce lo spettatore attraverso i quattro libri che narrano della storia d’amicizia nata tra due persone in un rione napoletano. È un lavoro quindi che si rivolge anche i lettori, vista la cura filologica con la quale è intessuto. E a questo aspetto  se ne aggiunge un altro dedicato ai lettori. L’intervento di Ann Goldstein, già traduttrice di altre prose della letteratura italiana, spiego il contatto che lei ha avuto con ‘I giorni dell’abbandono’, prima e con tutte le successive opere della Ferrante poi,  come addetta ai lavori. Svela così alcuni dettagli ma non troppi- di come viene creato un mito come quello oggetto del documentario, placando così l’idolatria che la scrittrice potrebbe generare.

E nonostante tutte le testimonianze dei più vari autori, giornalisti, scrittori e registi che intervengono nel docufilm a disegnare i contorni fisici e caratteriali della Ferrante, si apprende per l’ennesima volta che il mistero di chi sia questa donna, non verrà svelato forse mai, che ai suoi lettori resterà l’immaginazione- e naturalmente le sue pagine- per amarla. D’altra parte è la stessa scrittrice napoletana a dirlo: "I libri non hanno alcun bisogno degli autori, una volta che sono stati scritti"

Annalisa Davide

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