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10/09/2017

Cinema: 'Dunkirk’, il nuovo film di Cristopher Nolan

Cinema: 'Dunkirk’, il nuovo film di Cristopher Nolan

Forse qualche testimone della Seconda guerra mondiale potrebbe ancora ricordare dell’episodio storico alla base del film Dunkirk, uscito solo da alcuni giorni nelle sale italiane per la regia di Cristopher Nolan. Ma per la storia della quale parliamo non è così scontato sapere di essere vissuti nei tristi anni della guerra e avere memoria di un fatto accaduto, sebbene di portata mondiale.

Dunkirk sta per “miracolo di Dunkerque” o “evacuazione di Dunkerque”, cioè un operazione di evacuazione navale di grandissimo clamore, condotta dal 27 maggio al 4 giugno 1940. Tra Francia e Belgio in quei giorni si consumava la cosiddetta Battaglia di Dunkerque appunto, ma nei frangenti finali dell’offensiva i militari delle forze armate inglesi e franco-belghe rimasero letteralmente intrappolati nei pressi della Manica. I contingenti tedeschi avevano isolato migliaia e migliaia di uomini e successivamente circondati, senza possibilità di scampo. O almeno così sembrava. Una via d’uscita di fatto esisteva, ovvero la fuga la fuga per mare verso l’Inghilterra. Le Potenze dell’Asse riuscirono allora proprio ad escogitare un piano di evacuazione molto complesso per le cifre degli eserciti in questione, ma comunque sia anche spaventosamente veloce. È durata infatti solo nove giorni.

Durante il primo furono tratti in salvo circa settemila uomini, ma alla fine quasi 400.000. Per l’occasione sono stati mobilitati imponenti mezzi della flotta inglese e non solo, con un coordinamento di svariate decini di imbarcazioni. Eppure, nonostante l’ingente quantitativo di essere umani scampati alla strage e l’altissimo prestigio che questa operazione avrebbe dovuto comportare nella storia dei paesi coinvolti, questo episodio è rimasto nell’ombra per molti decenni. La stampa dell’epoca, infatti, non ha pubblicizzato l’accaduto. Arrivare a rimanere in trappola e cadere così nelle mani di un nemico, è uno dei gesti più umilianti che un esercito possa subire; se poi si tratta di popoli dal passato glorioso e orgogliosi dell’appartenenza alla propria nazione, è anche peggio. E non è tutto. In quel caso, è pur vero che francesi e inglesi sono riusciti a non cadere in mano nemica, ma è anche vero che queste truppe hanno lasciato sul campo di battaglia un bottino ricchissimo per i nazisti, un vero e proprio tesoro. Sono stati lasciati in dote alle milizie tedesche oltre 70 aerei, più di 60.000 automezzi e il rispettivo carburante, circa 200 cannoni e molto altro ancora. Tutto è passato in sordina per questo.

Ora il regista di ‘Inception’ e ‘Following’, torna ad una pellicola che tiene incollati allo schermo, operando con una capacità di immedesimazione che lo contraddistingue da sempre. È un nuovo kolossal con un gusto epico d’altri tempi. È un film corale che vede la partecipazione tra gli altri di Fionn Whitehead, Harry Styles, Aneurin Barnard, James D’Arcy e Tom Hardy. Le ambientazioni sono delineate attraverso tre grandi spazi: il molo, il mare, il cielo e letteralmente accompagna lo spettatore nel viaggio della salvezza

Annalisa Davide

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