10/07/2017
Libri: Il prigioniero del Cielo, di Carlos Ruiz Zafón

Ed eccoci al terzo appuntamento con la saga de “il cimitero dei libri dimenticati" di Carlos Ruiz Zafón, con “il prigioniero del cielo". Ruolo decisamente chiaro per questo terzo romanzo, che fa da collante tra i primi due romanzi “L'ombra del vento" e “Il gioco dell'angelo", di cui vi abbiamo già parlato, e “Il labirinto degli spiriti", ultimo romanzo della tetralogia.
Funzione di collante, come detto, quella de “Il prigioniero del cielo", ma non per questo da prendere sotto gamba, non viene infatti meno in quest’opera il grande stile dell'autore e non mancano naturalmente i numerosi colpi di scena.
La vicenda, ambientata nella Barcellona del 1957/58, si apre con la visita di un personaggio ambiguo all'ormai nota libreria “Sempere e figli"; lo strano signore, malconcio e zoppo, chiaramente marchiato dalla guerra, acquista un' edizione limitata de “Il duca di Montecristo" al prezzo di 100 pesetas (prezzo molto alto per l'epoca) e, dopo aver inciso sulla prima pagina “Per Fermín Romero De Torres, che è riemerso tra i morti e ha la chiave del futuro" e averlo firmato con “13", lo consegna al giovane Daniel affinché lo conservi e lo consegni all'amico Fermín.
Fermín venuto a sapere della vicenda si ritrova costretto a raccontare alcuni fatti del suo passato al suo giovane amico , il quale, senza aspettarselo, viene a trovarsi di fronte a fatti che lo riguardano direttamente e che gli creano tensioni ed enigmi dei quali dovrà venire a capo.
Quanto alla forma di questo romanzo, Carlos Ruiz Zafón non si smentisce ed utilizza lo stesso stile utilizzato nei primi due, quello del “romanzo nero", anche se va notato che stavolta l'autore ha del tutto rinunciato alle sottili trame sovrannaturali, che aveva invece utilizzato nei precedenti romanzi,e ha posto in maggior risalto episodi caratterizzati da elementi dell'orrore volti ad innalzare al massimo la tensione della narrazione.
L'autore ha anche mantenuto una scrittura perfettamente lineare e scorrevole, capace anche di porre la giusta e dovuta attenzione ad ogni dettaglio, e di mantenere alta la tensione del lettore rendendo la lettura di questo romanzo davvero leggera e piacevole.
Francesco Barbato

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