20/06/2017
Napoli: ‘San Gennaro. I miracoli nella cattedrale’, la mostra di Roberto Vedova

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Al via dal 19 al 29 giugno la mostra personale di Roberto Vedova, nel quartiere Vomero nella chiesa dei Fiorentini (Via Angelica Kauffman, 25). Un viaggio sensoriale e surreale nell’iconografia del santo più amato dalla città per un cammino spirituale nella vita di un autore dalla vivacità sensibile.
Pittore, scultore, ceramista e grafico. Oltre cinquant’anni di attività tra più di settanta mostre personali e trecento nazionali e internazionali. Ha condotto gli studi al Liceo Artistico, all’Accademia delle Belle Arti e alla Facoltà di Architettura. Roberto Vedova, classe ’44, è un artista partenopeo capace di connettere la più abissale e rumorosa intimità con una sconfinata sensibilità verso la realtà. Di recente con il ciclo pittorico “il viaggio della speranza verso l’isola” ha ripercorso alcune delle tappe dei suoi viaggi dove vide città devastate dalla guerra, come quelle della ex Jugoslavia, e dove sperava in un futuro migliore per le vittime. Una speranza che oggi guarda ancora ai popoli che agitano il Mediterraneo alla ricerca, come gli sloveni e i croati di quel tempo, di una vita migliore. Nonostante un’esistenza piuttosto travagliata in alcune fasi, il pittore napoletano, tutt’oggi infonde nelle sue opere un fervente amore per ogni elemento umano riuscendo sempre però ad introdurre un fondo di suggestioni quasi magiche.
Colori surreali e scene oniriche per un complessivo gusto per il sacro caratterizzano più nello specifico le opere in esposizione alla mostra personale al Vomero. Per l’occasione le opere trovano un contesto esposito irrimediabilmente parte di loro. San Gennaro e il Gesù risorto trovano spazio in una chiesa storica del culto del patrono di Napoli. Qui la sezione cultura dell’Unione Cattolica Operaia organizza ogni anno svariate conferenze sul santo e ospita alcuni oggetti sacri con la sua effige. Tutta la zona di Antignano, dove sorge la basilica pontificia, vicino al cippo di San Gennaro, è del resto un luogo noto già in epoca tardoantica per la chiesa cristiana.
Lì infatti sorge una memoria di pietra, una pietra miliare di epoca romana che indicava il numero di miglia che dividevano quel punto da Puteoli, ovvero Pozzuoli dove il 19 settembre del 305, durante le ultime fasi della persecuzione di Diocleziano, avvenne il triste epilogo. E il laboratorio di Roberto Vedova non a caso «si trova proprio al quinto miliario dell’antica via Puteolis Neapolim per colles dove avvenne la sosta della processione liturgica con le reliquie del Santo», come tiene a dire Ennio Aloja, responsabile della sezione cultura. Una varietà di opere tra scultura e pittura sono visibili gratuitamente al pubblico dal 19 al 29 giugno, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
Annalisa Davide

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