21/03/2017
Cinema: 'Pino Daniele, il tempo resterà', l'indimenticabile artista per tre giorni sul grande schermo

Due anni fa la scomparsa del musicista napoletano Pino Daniele. Oggi nelle sale cinematografiche arriva un film documentario intitolato ‘Pino Daniele- Il tempo resterà’. Diretta da Giorgio Verdelli, questa pellicola è il frutto di una febbrile ricerca di materiali che il regista ha condotto per realizzare un avventuroso viaggio nella musica del cantautore partenopeo.
Per soli tre giorni, 20-21-22 marzo, nelle principali sale campane, sarà proiettato il docu-film prodotto da Sudovest e Rai Cinema. Non si tratta di una semplice biografia; sullo schermo, infatti, si affollano immagini e video, testimonianze di varia natura, sulla musica, sulle performances e su alcuni aspetti della vita privata del re del blues napoletano. Grande spazio trova un ricco materiale inedito e, cosa più importante, proprio la voce di Daniele. Sì, al cinema potrete ascoltare innumerevoli volte proprio la voce del cantautore mentre parla e spiega avvenimenti. Questo senza l’aiuto del figlio Alessandro non sarebbe stato possibile. È stato anche lui, infatti, ad avere una grande parte in quest’opera. È noto a tutti che per quindici anni ha seguito artisticamente il padre e raccolto quindi anche molte testimonianze audio completamente sconosciute al grande pubblico. In un certo senso dunque la voce narrante del film sarà proprio quella di Pino.
Alle immagini su quest’ultimo inoltre, si aggiungono anche quelli di alcuni dei più celebri volti della musica italiana e napoletana e con i quali collaborò o produsse grandi capolavori. Spiccano in particolar modo Joe Amoruso, Marco Zurzolo, Eros Ramazzotti, Lorenzo Cherubini Jovanotti, Stefano Bollani, Renzo Arbore, Enzo Decaro, Claudio Amendola Maurizio De Giovanni, Vasco Rossi, Sandro Ruotolo, Lina Sastri, Alessandro Siani, PatMetheny, ed altri ancora.
Ovviamente non manca anche un altro storico volto della cultura partenopea, Massimo Troisi, scomparso all’età di quarant’uno anni, già molti anni prima di Pino Daniele. Trai due c’era una grande intesa e la condivisione di un simile sentire e rappresentare l’essere napoletani. Ricordiamo per questo una poesia. “O ssajecomme fa ‘o core” che l’attore scrisse e che poi il cantautore musicò; da questo arrangiamento nacque poi la colonna sonora del film “Pensavo fosse amore e invece era un calesse” proprio di Massimo Troisi. Entrambi condividevano lo stesso atteggiamento verso le malattie, le cardiopatie che nel suddetto brano rivisitavano con un ironico romanticismo. Due personalità in cui fragilità e timidezza sono poi divenute manifesto di intere generazioni; si era incontrati negli studi Rai nel 1978 e da allora rimasero legati fino alla morte.
Ritmi sostenuti, sorrisi improvvisi, tristezze senza pietismi, nessun rimpianto nel dolore, grande semplicità e una solida capacità di trasformare la tragedia in poesia, stadi gremiti di spettatori, sale prove, amici, caffè, il centro storico di Napoli, colori di un’altra tv, battute, voglia di vivere e suonare con le band, un uomo il cui ricordo vive ancora in tanti luoghi della sua città, testimonianze, foto, video e audio inedito: questo si vede sullo schermo. E una felicità commuove.
Annalisa Davide

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