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27/11/2016

Libri: ‘Il labirinto degli spiriti’, l’ultimo romanzo di Carlos Luis Zafon

Libri: ‘Il labirinto degli spiriti’, l’ultimo romanzo di Carlos Luis Zafon

È forse uno degli eventi letterari più attesi di quest’anno, in Italia, in Europa e negli Stati Uniti. Adesso è arrivato il momento di annunciarlo. Il 22 novembre 2016 in tutte le librerie italiane è arrivato ‘Il labirinto degli spiriti’, il volume conclusivo della saga del Cimitero dei Libri Dimenticati scritta in questi ultimi quindici anni dal romanziere e sceneggiatore spagnolo Carlo Luis Zafòn. Edita in Italia dalla Mondadori, la tetralogia del Cimitero è composta dai volumi ‘L’ombra del vento’, ‘Il gioco dell’angelo’, ‘Il prigioniero del cielo’, ed ora da ‘Il labirinto degli spiriti’. Tutti e quattro libri sono permeati di segreti,  dei chiaroscuri dei ricordi e di atmosfere cupe, ma quest’ultimo volume è certamente più carico di tensione e si distingue per più ragioni.

I personaggi hanno sensibilmente mutato i toni, sono immersi in un’atmosfera di una tensione sensibilmente accresciuta. In particolare Daniel Sempere, il protagonista che tutti ricordiamo bambino ne ‘L’ombra del vento’, mostra adesso gli atteggiamenti e le fattezze di un giovane uomo. È deciso più di prima, più che mai a risolvere il mistero che avvolge la storia della propria famiglia. È assetato della verità nascosta sulla madre Isabella. Egli si muove apparentemente quasi senza ostacoli, diretto verso l’obiettivo. Non tardano però a presentarsi sul suo cammino degli ostacoli, delle crudeltà inimmaginate, dettagli e fantasmi del passato. Il contesto è sempre quello di Barcellona, siamo nei primi anni ’50, non abbastanza distanti dagli anni del regime. Proprio da quei tempi perduti arrivano le rivelazioni di Alicia Gris sul destino della storia di Daniel.

Tuttavia ogni soluzione resta solo appena ravvisabile e sapientemente la verità si scorge nelle ultime pagine. Daniel però sarà coraggioso, si sottoporrà a dure conseguenze pur colmare quel vuoto spettrale che da sempre l’accompagna. Con gli altri capitoli della saga, la storia ha in comune la capacità di mettere al centro dell’attenzione, il significato stesso del raccontare. La storia che Daniele vuol scoprire è riflesso dell’importanza che la letteratura ha per uno scrittore. Non si può credere che le vicende dei romanzi siano pura fantasia.

Zafòn trasmette l’amore per queste e per i libri, che esse custodiscono. Lo fa con grande umiltà, “crescendo” un bambino attraverso la saga.
Rispetto ai volumi precedenti, questo è certamente il più corposo con le sue più di ottocento pagine. Ma non solo in questa, neppure poi così rilevante caratteristica in questo caso, trova le sue distinzioni. Questo romanzo è una sintesi più che mai. Da un lato abbiamo il risultato di ben oltre mille pagine di ricerca di un senso dell’esistenza attraverso la scoperta dei libri; dall’altro siamo di fronte ad una commistione di generi. Il thriller e lo psicologico la fanno da padroni; i dialoghi sono più serrati, circoscritti e forti, trasmettendo un’ambientazione drammaturgica che travolge a lungo.

n.d.r: si consiglia vivamente di rileggere la tetralogia completa per  avvertire la profondità delle atmosfere  più buie e subire il fascino degli ultimi colpi di scena.

 

Annalisa Davide

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