29/10/2016
Libri: 'La prima luce di Neruda’, di Ruggero Cappuccio.

La prima luce di Neruda’, l’ultimo libro di Ruggero Cappuccio è passione intensa. Per l’editore Feltrinelli, il regista e drammaturgo originario di Torre del Greco, torna alle stampe con un’opera che ci riguarda tutti. Vengono narrati due momenti fondamentali della vita di uomo la quale vita è un’esemplare resistenza contro lo squallore del mondo.
È il 1952 a Napoli quando Pablo Neruda, il poeta cileno, soggiorna in città e all’improvviso sente un continuo e deciso bussare alla porta. Lo Stato italiano, nella persona del ministro Scelba, ha decretato l’espulsione del poeta dal Paese. In brevissimo tempo dovrà essere estradato in Svizzera, per cui deve recarsi a Roma. Giunto nella Capitale lo attende una folla di persone speciali. A difendere la propria libertà, Neruda trova alcuni volti noti, simbolo della cultura italiana che lotta per vivere: Alberto Moravia, Elsa Morente, Carlo Levi e Renato Gattuso. Si scorge anche il viso di Matilde Urrutia, futura terza moglie del poeta. Questa scena è tanto fotografica, d’una commozione teatrale; abilmente Cappuccio sfrutta le proprie conoscenze di drammaturgo per approfondire e intensificare le linee del volto degli italiani intellettuali, di un’Italia che di fatto non si espone con questa forza collettiva.
Lo scenario si riapre su Capri, dove clandestinamente Neruda e l’Urrutia coltivano il loro amore. Un ventennio dopo la coppia è ancora insieme in Cile, sull’Isla Negra. E lì si ripete un’ingiustizia che il politico cileno e la sua compagna vissero anni addietro in Italia. A causa del golpe di Pinochet, i soldati suonano ancora una volta alla loro per sopprimerne la libertà.
I protagonisti raccontano in prima persona, come su un attuale palcoscenico posto davanti ad un pubblico che implicitamente si comprende essere sordo ma che è assetato di risvegli. Parla in prima persona, oggi, un poeta di fama mondiale che con la dolcezza ha spesso saputo piegare ad arte i poteri forti. E il sinuoso modo attraverso cui s’intrecciano le vicende amorose e politiche del poeta rende bene la necessità di dover essere vivissimi, di non separare i sogni dalla Storia avida di terrore. Cappuccio racconta a tutta Italia una vicenda del mondo che si è svolta sotto il naso dei Napoletani. Conosciamo tutti l’amore e la cura con il quale questo autore campano si rivolge alla propria terra, ma continua a tenere alto l’interesse per un luogo del mondo, il Sud, che dall’alto depauperano, non solo a livello economico ma anche politico e intellettuale. L’esilio di Neruda è l’esilio di tutti i migranti di questo tempo, che vivono anch’essi spesso all’ombra del Vesuvio.
Nell’ambito della manifestazione ‘Il suono della parola’, l’autore Ruggero Cappuccio, a Napoli, ha preso parte il 22 ottobre ad un evento tenutosi nella Chiesa di Santa Caterina a Chiaia e intitolato da ‘Da Shakespeare a Neruda’, emozionando enormemente la platea. Cappuccio attualmente sta presentando la sua nuova opera in molti teatri e librerie. Cliccando ‘mi piace’ sulla pagina Facebook ‘La prima luce di Neruda’ è possibile mantenersi costantemente in aggiornamento per parteciparvi.
Annalisa Davide

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