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27/10/2016

Libri: 'Le bambine che cercavano conchiglie', di Hannah Richell

Libri: 'Le bambine che cercavano conchiglie', di Hannah Richell

Il titolo del romanzo, 'Le bambine che cercavano conchiglie', richiama alla memoria un’ immagine di serenità che però è ben lontana dalla trama. Questa  è una  storia di silenzi e dolori che trafiggono l’anima e dilaniano una famiglia all’apparenza come tante altre.

Siamo nel Dorset, dove il  mare si infrange furioso sulle coste, e su una scogliera impervia, si erge una casa colonica con le mura imbiancate che brillano alla luce del sole, Clifftops. Il posto che una volta Dora chiamava casa. Da dietro le ampie finestre le sembra ancora di sentire risuonare le risate di sua sorella Cassie, il rumore delle loro corse di bambine gioiose. Adesso la natura ha ripreso il sopravvento e l'edera avvolge le antiche mura della magione dei Tide, in un silenzio, carico di segreti. Dora è fuggita da tutto questo, schiacciata dal peso della colpa.

Una colpa inafferrabile come il vento, ma che si è insinuata nelle fibre del suo essere in profondità. E non le fa dimenticare quella lunga e calda giornata d'estate di tanti anni prima. I giochi alla ricerca di conchiglie, i nascondigli tra le rocce e quella piccola, fatale distrazione che ha distrutto un'intera famiglia. Da allora Cassie non le vuole più parlare e le due sorelle si sono allontanate irrimediabilmente. La sabbia e il vento non sono riusciti a disperdere il dolore, che è rimasto sepolto, come un cuore pulsante. Ma oggi Dora non può più fuggire, il soffio di una nuova vita respira dentro di lei e per amore del suo bambino deve ritrovare i pezzi perduti della sua vita.

La potenza del romanzo non è nella storia in sé che a tratti può apparire, infatti, prevedibile, ma nel modo di raccontare la vita e le vicende che coinvolgono la famiglia Tide,  l’infelicità latente che la avvolge. Può un dolore seppur condiviso, annientare un’intera famiglia, e distruggerla al punto di non ritorno? E’ questo il tema portante della storia, raccontata dalla scrittrice inglese Hannah Richell attraverso le vite delle varie donne della famiglia, che reagiscono al dolore in maniera opposta e secondo le varie sensibilità, madri e figlie, sorelle ed amiche un mondo femminile ricco di sensibilità ed egoismi, di forza e debolezza,di solidarietà e distanza, insomma uno spaccato mirabile della contraddizione umana e della sua capacità di reagire e tornare alla vita. Un romanzo sulle donne, in cui gli uomini sono relegati quasi a figure di contorno. Con un ritmo serrato in un continuo passaggio tra il presente ed il passato, l’autrice è capace di tenere incollato letteralmente il lettore alle pagine, in una costruzione della storia particolarmente originale e serrata si arriva ad un finale che seppur immaginabile rischiara l’intera storia.

La frase scelta per voi: “ Sono le persone che hai nel cuore, e come ti comporti con loro, l’unica cosa che conta davvero”. Buona lettura

Marilisa Pazienza

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