28/09/2016
Libri: ‘Gli sdraiati’, di Michele Serra. Una visione raffinata e comica del rapporto padre - figli

Il noto giornalista e umorista Michele Serra torna nel panorama letterario dando alle stampe un libro davvero intelligente, comico e raffinatissimo. Il titolo è ‘Gli sdraiati’, edito da Feltrinelli e distribuito nelle principali librerie italiane. In un momento come quello attuale, in cui si fa tanto parlare di diritti delle donne, quote rosa e femminicidi, Michele Serra coglie un disagio psicologico e sociologico che molte famiglie vivono: il mutato rapporto del padre con i figli.
La psicologia da anni già parla della rinnovata e rivalutata figura paterna ma sembra che a volte la situazione sfugga di mano. Da un rapporto fondato sulla figura di un padre estremamente autoritario si passa a quella di un padre amico dei figli. Mantenere l’equilibrio tra i ruoli è difficilissimo. Il confronto generazionale spesso e volentieri si annulla. Così il giornalista parte dalla propria esperienza e sensibilità di genitore e racconta delle ultime generazioni completamente isolate nel loro presente senza contatto con “i vecchi”, gli adulti, i genitori, coloro che hanno vissuto in un tempo nel quale la televisione perlopiù si preferiva al cinema con gli amici, quando la domenica era un giorno sì di riposo ma non per dormire, magari per stare all’aria aperta.
Lo scrittore immagina allora i giovani posti in posizione orizzontale, sdraiati appunti, come fossero parte della tecnologica che usano e che li usa, fino a diventare dei suoi prolungamenti, dei pezzi di macchine, che al solo sguardo mandano in subbuglio lo spirito di quelli che non hanno vissuto solo quest’epoca. Il tempo sembra fragile e ogni riflessione, soluzione, urlo, istinto di ordine, irreprensibile fedeltà a certi valori della vita, diventa in un attimo privo di senso, inefficace e inapplicabile sui propri figli.
Tra un tono buffo e una profonda e silenziosa disperazione si consumano i dubbi più atroci di un padre come ad esempio: se un figlio sbaglia come mi devo comportare? Sgridarlo? Ma se poi il figlio a questa cosa non reagisce come pentito, toccato, come avesse riflettuto sull’accaduto, come ci si comporta di conseguenza? È l’angoscia che serpeggia in ogni pagina a mantenere viva l’attenzione del lettore nel quale, sebbene non sia un genitore, può riconoscere il valore della scrittura che si presta come rara e sincera testimonianza di un intero mondo che vive gli stati d’animo, i pensieri e i sentimenti descritti.
La bellezza di questo libro che sicuramente conquista un posto di tutto rilievo nelle uscite di quest’anno, per il suo sorprendente valore antropologico, sta nel fatto che Serra non si qualifica mai come un genitore modello, uno scrittore, un intellettuale che ha la verità in tasca, la soluzione per il problema. Anzi egli invita semplicemente ad osservare il fenomeno, la novità di questa società che è cambiata così velocemente, violentemente e drasticamente. Ironizza sul senso di solitudine e impotenza che dilaga in chi come lui, tantissimi quindi, vive la condizione di genitore. E l’ironia sveglia il tempo.
Annalisa Davide

Spazio Sponsor:
