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14/09/2016

Cinema: 'Jason Bourne'. Un passato ancora irrisolto per l’ex agente CIA.

Cinema: 'Jason Bourne'. Un passato ancora irrisolto per l’ex agente CIA.

Con Jason Bourne torna al cinema l’ormai celebre saga action thriller che ha visto protagonista nei primi tre capitoli (The Bourne Identity/Supremacy/Ultimatum) l’ex agente della CIA, Jason Bourne, interpretato da Matt Damon. Il film arriva nelle sale a 4 anni di distanza da uno spin-off della stessa serie, The Bourne Legacy, in cui, a differenza dei primi tre film, il protagonista è un altro agente coinvolto nel programma Treadstone, Aaron Cross, interpretato da Jeremy Renner. Jason Bourne si colloca quindi, nell’evoluzione della storia, dopo The Bourne Ultimatum (2009), di cui rappresenta il sequel e vede il grande ritorno di Damon, unico vero volto associato alla saga.

Dopo 10 anni il passato torna ancora una volta a bussare alla vita di Jason Bourne, che, tormentato dai ricordi e da domande che non hanno trovato risposta, si è rifugiato ad Atene, dove sopravvive partecipando ad incontri clandestini di boxe. Il tempo non sembra averlo arrugginito: è ancora una vera e propria macchina da guerra. Sulle sue tracce si mette un’altra ex agente, Nicky Parsons (Julia Stiles), che è riuscita ad hackerare file segretissimi della CIA riguardanti varie operazioni, tra cui quelle legate al passato di Bourne.

Grazie alla confusione generata dalla guerriglia tra le strade della capitale greca, in piena rivolta civile, Bourne riesce a fuggire dagli agenti americani che la Cia ha inviato per catturarlo. A guidare l’operazione è una nuova agente, Heather Lee (Alicia Vikander), che, intenzionata a reintegrare Bourne, sembra inizialmente avere la fiducia del suo capo. I giochi di potere e le reali intenzioni dei personaggi si riveleranno però ben più sottili. Ma è una vecchia conoscenza di Bourne, Asset (Vincent Cassel), di professione cecchino, a rappresentare l’ostacolo più duro da superare ed è Nicky Parsons a pagare con la vita la sua decisione di aiutare Bourne; prima di morire riesce però a consegnargli una chiavetta USB con tutte i file hackerati, gli unici in cui trovare le tanto attese risposte.

È tempo quindi per Jason Bourne di andare fino in fondo alla ricerca della verità su come la CIA lo abbia reclutato trasformandolo in un assassino, verità che sembra coinvolgere inaspettatamente anche suo padre, che Bourne credeva ucciso dai terroristi. La CIA, preoccupata della possibilità che Bourne renda pubbliche le cosiddette black operations, non gli dà tregua, dandogli la caccia per mezza Europa. Tra le operazioni blindate c’è Ironhand, con la quale la CIA è intenzionata a spiare tutti i server degli utenti di una nuova piattaforma social, EXCOON, messa a punto dal programmatore Aaron Kaloor, restio a cedere alle pressioni del capo della CIA, Robert Dewey. Sarà proprio una convention di presentazione della nuova piattaforma a Las Vegas l’occasione per scoprire le carte ed aprire un nuovo possibile scenario per il futuro di Jason Bourne. Ma sarà prima necessario neutralizzare il nemico di sempre.

Jason Bourne non delude le aspettative e conferma il successo cinematografico della saga tratta dai romanzi di Robert Ludlum: dietro la macchina da presa ritroviamo ancora Paul Greengrass, regista anche di The Bourne Supremacy e Ultimatum. Azione, inseguimenti rocamboleschi, ritmo sostenuto, effetti speciali lo rendono un film di ottima fattura per il suo genere, in cui l’interpretazione di Matt Damon è sicuramente il valore aggiunto. Non da meno la protagonista femminile, Alicia Vikander, che si conferma come una delle attrici più richieste ed apprezzate di Hollywood del momento. Un guizzo di originalità in più rispetto ai contenuti e qualche inseguimento in meno, soprattutto nelle battute finali, a nostro parere, non avrebbe guastato.

Maria Marobbio

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