06/07/2016
Libri: 'Caffè amaro’, il nuovo romanzo di Simonetta Agnello Hornby

Quest’anno è uscito, edito da Feltrinelli, il nuovo romanzo ‘Caffè amaro’ che ha ottenuto subito un buon successo di critica e figura tra i cento libri più venduti in Italia in questo momento. ‘La Mennulara’, il romanzo d’esordio di questa scrittrice siciliana, nata a Palermo nel 1945, risale ai primi anni duemila. Ora l’avvocatessa italiana naturalizzata inglese, da sempre nota per il suo impegno civile specialmente in Inghilterra, ritorna raccontandoci dei primi decenni dello scorso secolo, dei Fasci siciliani, delle leggi razziali, della Seconda guerra mondiale che dilania i palermitani, di una storia d’amore difficile e piena di significati esistenziali.
I protagonisti sono Maria, un’adolescente figlia di una famiglia per nulla benestante e guidata da imponenti ideali socialisti; il padre,un severo avvocato che vive nel centro di un generale mutamento socioeconomico della società, Pietro Sala, un uomo di trentaquattro anni, dell’alta società, un barone lussurioso, amante del gioco d’azzardo e che ha girato mezzo mondo; e Giosuè, un ragazzo cresciuto dal padre di Maria, poco più grande della ragazza e visto da lei come un fratello. La storia parte alla fine dell’Ottocento, a Camagni, un paese situato tra Palermo e Agrigento; l’aristocrazia terriera è in forte crisi, ci si avvia ai tristi anni della Guerra mentre una nuova classe di contadini e borghesi inizia a scandagliare, rovesciare e sovvertire il normale ordine delle classi.
A prima vista Pietro s’innamora di Maria che accetta il corteggiamento e la proposta di matrimonio. Da parte della giovane tutto il favore avviene più per convenienza, per curiosità, per cambiare il destino economico e culturale della propria vita, più che per amore. Tuttavia attraverso un accuratezza scientifica dei dettagli, una narrazione dal gusto arcaico e una prosa lenta e intesa, che per l’ambientazione e il gusto letterario colloca la Agnello in fila a nomi come Pirandello e Tomasi di Lampedusa, svela che la scelta di un matrimonio non per amore è positiva, che porta alla scoperta di argomenti importanti dell’esistenza come l’eros, il significato dei viaggi, il cambio di prospettiva di vita.
Per la sua età, Maria è una persona molto sveglia, un personaggio che viene ben descritto nella sua curiosità strabordante, con un’irruenza naturale, propria invece questa del tormentoso passaggio all’età adulta. E proprio durante uno dei suoi viaggi, a Tripoli, nel deserto, realizza una personalissima idea di amore, attua una maturazione sentimentale resa chiara dall’impulsività della scrittura che ha un rapporto di accesa tensione con le vicende narrate. Maria scopre di amare Giosuè, e con questo sentimento combatte per decenni, lasciandosi dietro un tempo difficile ma che fa di lei una donna contemporanea.
Il personaggio di Maria è un vinto - vincitore, che insegna a lottare per essere padroni del proprio pensiero. Persino l’indipendenza economica, che la ragazza certamente non possiede passando dal nido paterno alla famiglia del consorte, non è il massimo segno di emancipazione nel momento più tragico del mondo, quello di guerra che non mette le donne al fronte ma che non per questo non le rende protagoniste del proprio tempo. Forse l’Italia decritta dalla Hornby in questo libro è ancora quella della Sicilia fascista, in forte sconvolgimento, con le donne emarginate da retaggi ma alla conquista più di sé che del mondo, non impegnate in una lotta di genere ma di libertà personale e di massa.
Annalisa Davide

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