01/07/2016
Libri: 'Una casa di acqua e cenere'. Il passato racchiuso nell’anima

Il titolo inglese di questo romanzo è No country, che rende benissimo il senso più profondo del libro dello scrittore indiano ma naturalizzato americano Kalyan Ray, uno dei migliori traduttori di poesia indiana contemporanea. La storia si apre con il duplice omicidio di una mite coppia newyorchese, apparentemente senza nemici. Lui docente universitario, lei medico, che godono di successo e buona reputazione, perché mai qualcuno avrebbe dovuto ucciderli? All’apparenza quindi il romanzo si presenta come un giallo, ma il terribile fatto di sangue è il momento ultimo di una grande saga familiare iniziata a metà dell’ 800, e che attraverso le vite dei numerosi protagonisti ci svelerà, in un finale sorprendentemente toccante come le vite di ciascuno sono inesorabilmente legate al passato.
La storia ci porta in Irlanda nel 1843, un paese sotto il dominio britannico da cui cerca di liberarsi, un popolo sopraffatto dalla devastante carestia che costrinse famiglie intere a smembrarsi ed emigrare, come capita a due amici fraterni Paidrag e Brendan che per uno strano gioco del destino, dopo mille vicissitudini si trovano a sbarcare uno in India e l’altro in America, e ad intrecciare dopo molti anni nuovamente le proprie vite attraverso le loro successive generazioni.
Un romanzo di rara poesia, nella narrazione delle vite dei protagonisti, stranieri in una terra straniera, possiamo trovare molte vicende di grande attualità il dolore per gli affetti lasciati, per le proprie lontane radici, la forza di sopravvivere alle ingiustizie e alle discriminazioni. Un romanzo che fonde terre lontane come l’India e l’Irlanda, unite dalla voglia di ribellione verso l’oppressore britannico eppure imbrigliate in quella stessa cultura, passando per l’Italia e suoi emigrati in America, e dalle pessime condizioni lavorative a cui essi erano costretti.
Un libro intenso che attraverso eventi storici ci regala un affresco di un mondo che sembra ormai lontano ma che è inesorabilmente vicino al nostro presente; una menzione particolare va allo stile di scrittura dell’autore che rende i paesaggi, le ambientazioni e le storie vive; riuscirete a sentire i profumi speziati dell’India e vedere tutti i colori Irlandesi, non si può far altro che essere trascinati dalla storia e viverla intensamente con i protagonisti. La frase scelta per voi: “ Ognuno di noi è tutto ciò che ha perduto “. Buona lettura
Marilisa Pazienza

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