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24/06/2016

Napoli: il filosofo Aldo Masullo ha presentato il libro 'Giordano Bruno maestro di anarchia'.

Napoli: il filosofo Aldo Masullo ha presentato il libro 'Giordano Bruno maestro di anarchia'.

Si è tenuto mercoledì 22 giugno nella saletta Gino Doria del Mondadori Point al  Rione Alto l’incontro con il filosofo napoletano Aldo Masullo, Professore Emerito di Filosofia Morale dell’Università di Napoli. L’occasione per l’incontro con i lettori è stata la presentazione del suo ultimo libro: Giordano Bruno maestro di anarchia. A discuterne insieme all’autore, il docente di lettere Saverio Tufariello e il consigliere comunale Mario Coppeto, Presidente uscente della V^ Municipalità di Napoli (Vomero - Arenella). Un evento, quello di ieri, che conferma l’importanza, come punto di aggregazione culturale, della giovane libreria della famiglia Rocco, che ha avuto il merito di portare, in un quartiere finora privo di risorse culturali, grandi nomi, tra cui Maurizio de Giovanni ed Erri De Luca ed in ultimo, per l’appunto, Masullo.

Per più di un’ora, l’illustre ospite ha affrontato, a partire dal suo testo, argomenti di rilevanza culturale a 360 gradi, spaziando dalla filosofia alla storia, dalla scienza alla religione, senza mai perdere il necessario contatto con l’attualità e ponendo sempre l’uomo e il suo pensiero al centro della sua illuminata discussione. Novantatre anni che non pesano a Masullo, ma che anzi gli conferiscono una straordinaria capacità di leggere il presente alla luce di una profonda conoscenza del passato. Con estrema chiarezza, Masullo ha presentato la figura di Giordano Bruno, sottolineandone le origini napoletane (Nola) e la formazione presso il convento di San Domenico Maggiore di Napoli, dove fu consacrato frate domenicano.

La riflessione di Masullo si sofferma quindi, come da titolo del libro, su Giordano Bruno maestro di anarchia, dove con il termine di anarchia, precisa l’autore, si intende la negazione del comando, secondo la letterale traduzione dalla lingua greca. “L’uomo nella sua dignità, è capace, infatti, di vivere autonomamente rispetto al comando, a dispetto di tutte le forme di organizzazioni sociali e culture che fino al ‘500 erano fondate su un potere, un ordine imposto dall’alto, una struttura verticale”. “È stato proprio Bruno-continua il filosofo-a segnare in modo del tutto rivoluzionario il limite tra l’età antica e quella moderna. Partendo infatti da considerazioni di carattere astronomico, egli fu il primo ad affermare in maniera chiara e ragionata che l’universo è infinito e che pertanto non ha un centro assoluto ma ogni punto costituisce un centro relativamente ad altri punti”. Sul piano antropologico questo concetto significa che tutti gli uomini, in quanto alla pari e dotati della medesima dignità, godono dello stesso diritto di partecipazione all’ organizzazione della società, intessendo ciascuno una rete di rapporti con una molteplicità di altri soggetti. “Conseguenza di questa filosofia è la massima responsabilità di ogni individuo verso tutti coloro che sono altro da sé per un sistema di convivenza a carattere paritario, dove ciascuno ha gli stessi diritti e doveri”.

Un vero e proprio rovesciamento culturale del mondo, quello che in definitiva ha portato Bruno al rogo e cha ha dato inizio a un cammino, non ancora completatosi, di rifiuto del potere imposto dall’alto e delle forme, seppur ancora presenti, di abuso incontrastato del potere. Un eccezionale focus quindi di Masullo sull’uomo che, citando le sue stesse parole, “ha fatto del pensiero uno straordinario strumento di combattimento e non un mero atto contemplativo per un’attiva trasformazione del mondo”. Trasformazione che significa “ricercare attivamente un ordine umano libero, che come diceva Bruno, è fatto di analogia di cose diverse, in cui non si soffochi l’identità individuale ma in cui si mantengano le diverse singolarità e specificità”. Nulla di più illuminante per la società attuale, non solo civile ma liberale.

Masullo ha concluso la sua discussione, dopo un momento dedicato al dibattito con il pubblico presente, con il racconto di un simpatico aneddoto personale, emblematico della profonda differenza esistente tra l’alto valore di anarchia concepito e concretizzato da Giordano Bruno e quello tipico di alcuni napoletani che si esprime nel vivere e nel comportarsi del tutto esenti dal rispetto delle regole, secondo una personale visione avulsa dalle basilari convenzioni sociali. Non vi era alcun dubbio che con l’occasione di ieri si sarebbe potuto imparare tanto e crescere alla presenza di uno straordinario uomo come Masullo.

Maria Marobbio

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