08/06/2016
Libri: 'Un posto chiamato qui', di Cecelia Ahern

Dopo aver letto un qualsiasi libro di questa scrittrice Irlandese non si può far altro che sentirsi avvolti dalla magia; il suo tocco leggero anche nell'affrontare temi tutt’altro che lievi è palpabile in ogni pagina, e regala al lettore momenti di pura serenità.
Tra i vari romanzi pubblicati dalla Ahern forse 'Un posto chiamato Qui' è il più fiabesco di tutti, sembra di essere insieme ad Alice nel paese delle meraviglie o con Dorothy del mago di Oz alla ricerca della strada di casa, storia cui l’autrice fa un chiaro riferimento nel libro.
Il racconto parte da una sparizione, quella di Sandy Shortt, che paradossalmente per mestiere ritrova proprio le persone scomparse, un lavoro a cui dedica tutta sé stessa allontanandosi anche da coloro che la amano, un lavoro che nasce da quando una sua compagna di classe, anni prima, è scomparsa nel nulla, e da allora la protagonista è ossessionata dall'idea di perdere cose e persone; ma proprio mentre è alle prese con una ricerca si imbatte in uno strano sentiero che la porterà in uno strano luogo, un posto chiamato Qui, dove finiscono tutte le cose e le persone che si sono smarrite, tutte le sensazioni, le voci, i suoni e gli odori che sono stati dimenticati, n mondo parallelo dove Sandy ritrova i propri oggetti perduti e le persone che ha cercato per tutta la vita.
Con una serie di flashback conosciamo la storia di Sandy e la causa reale della sua ossessione, la sua vita sempre sospesa tra il desiderio di essere trovata e la voglia di respingere chi la ama, e in parallelo seguiamo le vicende di Jack a cui Sandy aveva promesso il suo aiuto per cercare il fratello, in un’altalena di sentimenti tra il dolore della perdita e la gioia di ricevere finalmente delle risposte, il racconto ci restituisce le vite di chi sparisce lasciando sconcerto in chi rimane e al contempo risposte che non potranno mai essere ascoltate.
Ci sono storie che solo autori come la Ahern riescono a raccontare senza essere banali, e per questo la definisco 'scrittrice della Speranza'. In ogni sua storia per quanto dolorosa possa essere c’è sempre un messaggio positivo, in questo caso la speranza di essere trovati o di ritrovarci, perché in qualsiasi momento della vita possiamo smarrire la strada ma non dobbiamo chiudere le porte, piuttosto cercare un nuovo sentiero da percorrere che a volte è proprio davanti a noi.
La frase scelta per voi: C’è solo una cosa più frustrante del non riuscire a trovare qualcuno, ed è non essere trovati. La cosa che vorrei di più è che qualcuno mi trovasse. Buona lettura...
Marilisa Pazienza

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