29/04/2016
Teatro: 'Notre Dame de Paris', quando un musical è pura emozione

Dal 21 al 26 Aprile è andato in scena al Teatro Palapartenope di Napoli Notre Dame de Paris, l’acclamato musical tratto dall’omonimo romanzo di Victor Hugo, scritto da Luc Plamondon (adattamento italiano di Pasquale Panella) e con musiche firmate da Riccardo Cocciante. Si tratta di un’opera popolare moderna che negli anni è diventata un vero e proprio caso, visto il consenso unanime della critica e il successo di pubblico con oltre due milioni di spettatori e più di mille rappresentazioni, in Italia e nel mondo. Sono trascorsi ben 14 anni dal debutto in Italia, a Roma della versione italiana (4 anni dopo il debutto a Parigi della versione originale nel 1998) e 4 anni dall’ultima rappresentazione. L’assenza dalle scene negli ultimi anni ha sicuramente accresciuto l’attesa per il grande ritorno del musical, che è stato accolto con un entusiasmo vibrante da parte del pubblico napoletano, che ha fatto registrare il tutto esaurito nelle date previste in città. Elemento di sicuro richiamo dell’attuale tournée è stata la scelta, vincente, di riproporre il cast originale, con Gio Di Tonno e Lola Ponce, tra gli altri.
È il tempo delle cattedrali. Lo annuncia Gringoire, il poeta (Matteo Setti) delle vie parigine, nella prima, straordinaria canzone che apre il musical, accolta da uno scroscio sincero ed emozionato di applausi. La maestosa cattedrale gotica di Parigi, Notre Dame, con le sue guglie e le sue statue è infatti la protagonista, talora austera, talora rassicurante, intorno alla quale si snodano le vicende dei personaggi nati dalla penna di Victor Hugo. Personaggi immortali, uomini e donne veri, ieri come oggi, che incarnano ogni essere umano, nelle sue passioni più ardenti e nelle sue miserie più profonde.
È l’umanità intera sotto la lente di ingrandimento, laddove una distinzione netta tra buoni e cattivi non è possibile: ciascuno gioca a suo modo le carte che la vita gli ha fornito. Al centro della storia la bella e suadente Esmeralda (Lola Ponce/Alessandra Ferrari), zingara dell’Andalusia, che ha fatto di Parigi la sua casa e vive con suo fratello Clopin (Leonardo Di Minno/Lorenzo Campani) e la sua comunità alla Corte dei Miracoli. Sono la sua bellezza selvaggia e il suo innato spirito libero a muovere il desiderio di tre diversi uomini, ciascuno a suo modo, impossibilitato a farla propria. Si tratta di Febo (Graziano Galatone), capitano delle guardie e già promesso sposo di Fiordaliso (Tania Tuccinardi), di Frollo (Vittorio Matteucci), arcidiacono di Notre Dame e di Quasimodo (Gio Di Tonno), il Gobbo, cresciuto lontano dagli occhi del mondo per la sua bruttura tra le campane della cattedrale.
La disonestà di un uomo già impegnato, l’anima maledetta di un uomo di chiesa bruciante di desiderio e il cuore puro e sinceramente innamorato di un escluso si misurano così con l’amore per la vita e il desiderio di libertà di Esmeralda, mentre, sullo sfondo, gli zingari chiedono il diritto di asilo per poter rimanere a Parigi. La cattedrale di Notre Dame assiste così al procedere delle vicende di vita e di morte che hanno luogo ai suoi piedi, sino al tragico epilogo.
Notre Dame de Paris è un’esplosione, uno spettacolo che fa vibrare le corde dell’anima, che esalta e commuove, che rapisce lo spettatore e lo porta in un’altra dimensione, dove ogni sensazione è amplificata e si colora di mille sfumature. È un’onda travolgente e contagiosa che racconta e canta la vita, l’amore, il tradimento, la passione, la libertà, l’odio razziale e lo fa nel più spettacolare dei modi. È un ingranaggio perfetto Notre Dame, in cui ogni elemento contribuisce ed è indispensabile al risultato finale, un tripudio di suoni e di visioni
Le liriche e la musica raccontano la storia con poesia ed epicità, esaltando il ruolo di ciascun personaggio sul palco, mentre coreografie di ballerini e straordinari acrobati restituiscono la visione d’insieme. Tutto si muove davanti una scenografia originale e possente, con cui Notre Dame ed ogni sua singola pietra sembrano prendere vita. La performance degli attori, è ineccepibile: ognuno di loro rende vivo il proprio personaggio, fino a fondersi completamente con esso, merito anche dei costumi e del trucco spettacolari e altamente funzionali alla loro caratterizzazione. È la coralità di Notre Dame de Paris, il lavoro certosino di tutti i professionisti coinvolti nella sua realizzazione, a nostro avviso, a renderlo unico e a giustificare il suo incredibile successo, confermato con questa nuova tournée. Speriamo che il tempo delle cattedrali possa durare ancora a lungo.
Maria Marobbio

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