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29/04/2016

Teatro: 'Lear, la storia’. Al Mercadante, Rigillo interpeta il dramma di William Shakespeare

Teatro: 'Lear, la storia’. Al Mercadante, Rigillo interpeta il dramma di  William Shakespeare

Dal 20 Aprile al primo Maggio al Teatro Mercadante di Napoli va in scena ‘Lear, la storia’. L’autore è l’inglese William Shakespeare, di cui ricorrono proprio in questi giorni i quattrocento anni dalla morte; la regia e l’adattamento sono di Giuseppe Dipasquale, con la traduzione di Masolino d’Amico. Il protagonista, Lear, è interpretato dall’eccezionale Mariano Rigillo che con i suoi oltre cinquant’anni di carriera si mostra ancora così pieno di energie al punto da saper reggere un palco, una scena e un cast stavolta tutt’altro che semplici. Il cast infatti, oltre che essere di alto profilo, è anche numerosissimo. Trai volti più noti ricordiamo subito David Coco nel ruolo di Edmund e il giovane Luigi Tabita in quello di Regan. La carrellata però è ancora lunga con Filippo Brazzaventre, Giorgio Musumeci, Cesare Biondolillo e Roberto Pappalardo rispettivamente nei ruoli di Kent, Edgar, Oswald (Re di Francia) e Goneril. Ciò che immediatamente sembra evidente, è questa particolare partecipazione di attori di origine siciliana e accade perché effettivamente ‘Lear, la storia’ parte proprio con una prima esclusiva a Catania. Lo Stabile di Catania e lo Stabile di Napoli co-producono il dramma shakespeariano per uno spettacolo davvero sorprendente.

La scena si apre con Re Lear che intende abdicare a causa della veneranda età e della conseguente stanchezza nel governare. Egli intende dividere il regno e assegnare le parti di questo alle figlie, ma la parte migliore spetterà a quella figlia che avrà dimostrato di amarlo di più.  Regan e Goneril allora sono le prime due figlie a farsi avanti. Lear è felice, esaltato dal modo in cui le figlie dicono di amarlo e assegna loro delle parti del regno, riservando quella migliore alla figlia minore Cordelia.

Quest’ultima è sicuramente quella più tenera d’animo, che non accrescerebbe mai falsamente i propri sentimenti per avidità e potere e per questo dice al padre di amarlo esattamente quanto una figlia può amare un padre. In questo modo il padre però crede di essere stato mancato di rispetto, si sente disonorato da questa considerazione tutt’altro che adulatoria. Così egli bandisce la figlia dal regno, impendendole anche di ricevere in eredità qualsiasi porzione di esso.

La storia procede con continui focus sulla vita familiare del re. Egli è un governante equo e saggio, è caratterizzato da una bontà divina ma è anche una personalità piena di contraddizioni. Lo stesso personaggio amato dalla famiglia per sua onestà è anche quel padre che ha bandita la figlia più piccola dai possedimenti. Perché allora questo doppio sentimentale e affettivo? Chi è davvero Lear? È un uomo di potere. Una di quelle figure ilari nel dramma, delle quali non si sceglie un lato preferito del carattere, l’esempio più alto forse della drammaturgia shakespeariana e che a circa cinquant’anni dalla sua interpretazione del Mercante di Venezia, Rigillo ci consegna completo, intatto, irrinunciabile. 

 

Annalisa Davide

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