19/04/2016
Cinema: Victor, la storia segreta del dottor Frankestein.

Nonostante abbia 200 anni il libro di Mary Shelley continua a d essere fonte d’ispirazione per i cineasti del ventesimo secolo, e l’ultimo film in ordine di tempo è “ La storia segreta del dottor Frankstein” del regista Paul McGuigan. La vicenda prende l’avvio in una Londra di metà ottocento, gotica e caotica sotto il tendone di un circo dove un talentuoso ma ingobbito ragazzo viene dileggiato ed usato come clown, fino a quando l’incontro con il giovane studente Victor Frankestein non cambierà completamente la sua esistenza. Liberato in maniera rocambolesca dal circo con l’aiuto dell’apprendista medico, si troverà però ancora una volta rinchiuso in una nuova prigione, quella della riconoscenza verso il suo benefattore che lo ha liberato non solo dal giogo del circo, ma anche dalla sua deformità regalandogli una nuova identità, quella di Igor; inizierà così una complicità ed un mutuo soccorso tra i due uniti dalla follia visionaria di Victor, che spinto da una visione atea e pervaso da onnipotenza vuole sfidare la morte regalando nuovamente la vita. Naturalmente la storia ha effetti disastrosi sulla vita del protagonista il quale completamente lontano dalla realtà che lo circonda e ossessionato solo dalla propria “creatura”, andrà incontro ad un masochistico delirio di cui l’origine sarà svelata in un toccante incontro tra Igor e il suo mentore.
Un film che ha il pregio di mantenere il pathos e la narrazione oltre la soglia della tensione non tradendo lo spirito gotico proprio del libro, seppur portando lo spettatore in una visione moderna della storia, sfruttando uno stile caro a molti registi moderni con rallenty e dettagli zoomati, un genere che farà piacere agli amanti dello Sherlock portato sullo schermo Robert DowneyJr.
La parte migliore del film però sono i due protagonisti che con la loro bravura riescono a tenere in piedi la storia di un’amicizia basata sulla follia, Daniel Radcliffe che finalmente si scrolla di dosso l’immagine del maghetto Harry Potter, e il trasformista attore scozzese James McVoy capace di dare la giusta umanità al pazzo visionario Victor, non da meno l’antagonista Andrew Scott il detective che con la sua esasperante religiosità fa da contraltare perfetto all’atea scienza di Frakestein, e che i fan della serie Sherlock riconosceranno come il perfido Moriarty.
Un film scenograficamente perfetto che ha la sua conclusione nel suggestivo Castello di Dunnottar in Scozia, teatro dell’apice della follia di Victor e della sua possibile redenzione. Non resta che mettervi comodi in poltrona, lasciare che le luci in sala si spengano e abbandonarvi alla magia gotica di Frankestein. Buona visione!
Marilisa Pazienza

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