14/04/2016
Libri: Una storia quasi solo d'amore, di Paolo Di Paolo

Il mese di marzo del 2016 ha visto l’uscita di “Una storia quasi solo d’amore”, l’ultimo romanzo dello scrittore romano Paolo Di Paolo. Edito e distribuito da Feltrinelli, con le sue centosessantotto pagine, il libro narra di un innamoramento tutto messo a confronto con i tempi di oggi e le problematiche sociali e lavorative che essi comportano anche nella vita di coppia.
Nino è il protagonista maschile che, tornando da Londra dove aveva lavorato per sostenersi e stabilendosi nella capitale italiana, s’innamora della trentenne Teresa, originaria di Terracina. Quest’ultima si trova ospite di una sua zia di nome Grazia e che tiene corsi di teatro. Nino è anche, però, un ex studente della zia e per questo viene chiamato da lei per tenere un corso di recitazione rivolto ad anziani. In particolare il gruppo di in questione si cimenterà nella commedia “Le false coincidenze” dell’autore settecentesco Pierre Marivaux. La narrazione tuttavia si muove principalmente su due piani. Un livello infatti viene impiegato dall’autore per descrivere molto dettagliatamente il confronto tra il pensiero, le opinioni e i gesti tra le persone di una stessa generazione.
Di norma siamo abituati a confrontare ed inutilmente paragonare gli usi e i comportamenti di due generazioni diverse. Questa volta, invece, Di Paolo, prendendo in considerazione la vita lavorativa e le ambizioni dei due protagonisti, scoperchia un momento d’incongruenza storica. Da una parte abbiamo Teresa, con un posto fisso ma fuggita da un precedente contesto sociale e familiare del quale non ha molta voglia di discorrere. Lei organizza continuamente viaggi per estranei in paesi lontani e sconosciuti; questo acuisce il proprio senso di inadeguatezza verso i segreti che si porta dentro. E finisce così, giorno per giorno, per perdere la voglia di viaggiare e vedere il mondo. Dall’altro abbiamo Nino, un carattere decisamente più istrionico e allegro ma in fondo anche il suo irrequieto; è di continuo incerto del suo futuro e dei suoi impieghi. Vorrebbe fare il regista teatrale e contemporaneamente divertirsi a caricare video su youtube di tipo apparentemente documentaristico ma di scarso interesse.
Su un altro livello, lo scrittore lavora proprio sul ruolo del teatro nella società contemporanea. In un momento storico in cui i teatri sono svuoti, chiudono, l’interesse si fa decisamente più sotterraneo, Di Paolo ci mostra quanto esso risvegli il nostro spirito critico e c’inviti a riflettere sul rapporto apparenza e ruolo. In questo senso Roma, che fa d’ambientazione al libro, diventa il gigante palcoscenico della vita quotidiana. Di essa tutto viene descritto con una raffinata cura, come se l’occhio del narratore fosse quello dello spettatore che osserva la scenografia e la scena a teatro.
Ecco allora che Di Paolo, giovanissimo (classe ’83) e pluripremiato autore, ci ricorda che oggi quando c’innamoriamo siamo costretti a considerare aspetti fondamentali dell’esistenza sia esterni, il contesto sociale e lavorativo, sia interni come i sogni e le attitudini. Differentemente da cinquant’anni fa, oggi anche la donna è protagonista del suo tempo e porta con sé il carico di un’identità complessa almeno quanto quell’uomo. E una storia d’amore, non è fatta solo di amore.
Annalisa Davide

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