Sulla carta sembra semplice nella realtà non sarà così. La trasferta del Napoli contro il Torino mette di fronte la squadra di Conte di fronte ad un gruppo che, risultati alla mano, è in crisi. Quindici punti in classifica, ma sei sconfitte, una vittoria e un pareggio nelle ultime 8 gare sono un ruolino poco confortante. In più il clima che si respira attorno alla squadra di Vanoli è pessimo. Non tanto per la posizione del tecnico che non è in discussione, ma quanto per l'operato della società e del suo presidente Cairo non amato dalla tifoseria che ne chiede quanto prima il passaggio di mano. In questo clima, solo apparentemente nefasto, gli azzurri saranno chiamati domenica alle 15 a giocare e provare a vincere. Perchè la classifica impone un successo se si vuole restare in vetta vista la distanza ravvicinata delle avversarie, in 4 ad una sola lunghezza dagli azzurri.

Ma non sarà certo facile avere ragione del toro perchè il supporto di una tifoseria tra le più calde, unita alla voglia di rivalsa del gruppo, fanno dei granata un ostacolo serio. Nel 3-5-2 che solitamente schiera il tecnico Vanoli davanti a Milinkovic Savic, portiere molto abile con i piedi un po' meno tra i pali, la difesa vede Coco centrale coadiuvato da Walukiewicz e Masina (in gol domenica scorsa) ai suoi lati. Sulle corsie esterne Pedersen ha preso il posto di Bellanova e Lazaro opera sull'out sinistro. In mezzo al campo, incerto il recupero di Ilic, potrebbe toccare ancora a Gineitis guidare la squadra assistito da Vlasic e Ricci. Davanti, out Zapata, tandem composto da Sanabria e Adams.

L'assenza del colombiano è di sicuro un handicap grosso per un attacco che non ha un vero e proprio bomber ma che conta sulle reti anche dei difensori (Coco ne ha fatti 2) molto abili specie di testa. In casa azzurra Conte non ha svelato le sue carte ed è facile che il tecnico azzurro possa confermare in blocco la squadra che ha battuto la Roma. Servirà una prestazione solida e di carattere contro una squadra che ha dimostrato di avere queste caratteristiche e di non essere mai doma. Per continuare la marcia non sono ammesse distrazioni e si dovrà migliorare la gestione del risultato, aspetto nel quale il Napoli è ancora carente. A piccoli passi, ma migliorando partita dopo partita e consapevoli che non sarà semplice domare il toro.