napoleggiamo
up
home

22/02/2024

L'analisi del giorno dopo: Napoli, un pareggio in Champions come base di partenza

L'analisi del giorno dopo: Napoli, un pareggio in Champions come base di partenza

Un punto, anzi un pareggio, come base di partenza. L'1-1 del Napoli contro il Barcellona, nell'andata degli ottavi di finale di Champions League, rappresenta per gli azzurri un risultato positivo e per diversi motivi. Anche se, a Barcellona, il prossimo 12 marzo, il Napoli sarà chiamato ad una impresa se vorrà accedere ai quarti, il pareggio può essere salutato positivamente. In primo luogo perchè Calzona, tra 20 giorni, avrà una squadra sicuramente più avanti come schemi di gioco e poi perchè lo stesso tecnico avrà compreso ancor di più pregi e difetti dei singoli, apportando gli adeguati correttivi. Non era facile per un allenatore provare a risollevare un gruppo depresso da gioco scadente unito alla mancanza di risultati.

Alla vigilia di una partita così importante, e avendo solo un giorno a disposizione per prepararla, si può concludere che il primo esame sia stato superato. Per alcuni versi si sono intraviste anche alcune variazioni tattiche. Ma andiamo con ordine: come base di partenza si è ritornati al 4-3-3 con un centrocampo operaio con Cajuste schierato nel ruolo di mezzala a chiudere il reparto con Lobotka e Anguissa. Nonostante le ottime prove di questi ultimi due, il reparto nella prima mezzora ha sofferto non poco il possesso palla dei blaugrana. Ci ha pensato Meret in due circostanze a chiudere la porta a Lewandowski e Gundogan. Napoli alle corde che però con il passare dei minuti, ha tenuto meglio il campo.

Nella ripresa, invece, l'inizio era stato più confortante prima della rete di Lewandowski che ha gelato il "Maradona". Calzona, dimostrando coraggio ha operato alcuni cambi solo sulla carta azzardati: fuori Kvaratskhelia e Cajuste per Lindstrom e Traore. L'uscita di un non brillante Kvara aveva destato molto scalpore ed invece, negli ultimi 20', si è visto un Napoli grintoso e aggressivo. Osimhen ha messo la sua firma ed ha poi lasciato il campo a Simeone entrato con Raspadori per Politano. Le forze fresche hanno corso e pressato mettendo alle corde gli spagnoli che non si aspettavano questo cambio di atteggiamento.

E il Napoli ha avuto anche la possibilità di vincerla così come il Barcellona allo scadere del recupero. Da sottolineare, sul profilo del gioco, anche il ritorno a quelle sovrapposizioni di matrice spallettinana che mancavano dallo scorso anno. Sul piano delle note meno positive, ci sono sempre i ruoli scoperti che rappresentano il primo problema da risolvere; la difesa anche ieri sera è sembrata lenta e, con la squadra tornata alta, rappresenterà un rischio maggiore. A centrocampo, Calzona dovrà trovare una mezzala che dia qualità al gioco azzurro. Traore è il giocatore che potrebbe fare questo ruolo anche se, almeno in campionato, non è escluso che il tecnico provi a recuperare Zielinski fuori invece dalla lista Champions. Di sicuro anche ieri sera Cajuste in quella posizione è apparso spaesato. Ma prima del ritorno in Champions, ci sono 4 partite di campionato da affronatare col massimo impegno se si vorrà provare a scalare a classifica: Cagliari e Sassuolo in trasferta prima del doppio impegno casalingo con Juventus e Torino. La base di partenza c'è, ma non c'è più molto tempo per operare un'inversione di tendenza. 

Antonio Procopio

twitter

Spazio Sponsor: