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18/02/2024

L’analisi del giorno dopo: Napoli un pareggio senza gioco e senza idee

L’analisi del giorno dopo: Napoli un pareggio senza gioco e senza idee

Partiamo dalla fine, dai fischi del “Maradona” dei 50mila. Anche gli spettatori, dopo aver sostenuto il Napoli per tutta la partita, hanno perso la pazienza e manifestato il loro disappunto. Perché bisogna essere obiettivi: il Napoli, anche contro il Genoa, ha offerto uno spettacolo mediocre e disarmante.

Confusione e mancanza di idee, sprazzi di calcio e occasioni frutto di giocate individuali senza alcun costrutto di squadra. Il bilancio di Mazzarri dopo dodici giornate, da quando è subentrato a Garcia, è addirittura peggiore: la miseria di 15 punti conquistati (contro i 21 del francese con lo stesso numero di gare) e l’impressione, anzi la certezza, di non aver mai dato un’impronta seria alla squadra. Il tecnico azzurro è andato in confusione e la cosa più preoccupante è che a fine gara ha continuato a parlare di possesso palla, gioco e occasioni: se non si capisce la realtà dei fatti diventa poi impossibile riconoscere gli errori e porvi adeguati rimedi.

La rincorsa al calcio di Spalletti, poi il passo indietro con il suo calcio, un mercato che non ha colmato le carenze dell’organico (servivano un difensore ed una mezzala sono arrivati un esterno, un attaccante, un centrale di centrocampo), una confusione frutto anche di scelte societarie errate a gennaio così come nello scorso agosto. Contro un Genoa ben organizzato e non sceso in campo a fare la barricate, come testimoniano le due belle parate di Meret nel primo tempo, gli azzurri hanno potuto opporre uno slalom di Kvaratskhelia concluso male e un tiro di Anguissa ben parato dal portiere avversario. Poi ad inizio ripresa il vantaggio genoano complice una disattenzione complessiva. Mazzarri, che aveva sostituto Ostigard con Natan (mah), ha provato a cambiare le carte con gli ingressi di Ngonge e Lindstrom per Politano e Traore (non ha convinto molto da mezzala), ma di gioco e organizzazione nemmeno l’ombra. Per fortuna allo scadere dei 90’ Ngonge ha girato in porta un passaggio di testa di Di Lorenzo e si è evitata la sconfitta, ma la pochezza evidenziata dagli azzurri è sotto gli occhi di tutti.

Parlare di zona Champions League sembra una bestemmia e non solo per i nove punti che separano il Napoli dall’Atalanta, ma perché non si capisce quali squadre possano battere oggi gli azzurri. Mercoledì sera negli ottavi di Champions League arriva il Barcellona e a questo appuntamento ci si doveva arrivare più preparati. Nemmeno giocare una volta a settimana ha prodotto quei miglioramenti che ci si sarebbero attesi. Unica consolazione è che dalla prossima partita ci sarà anche Osimhen: visto che si può giocare solo con la forza dei singoli almeno ritroveremo il nostro miglior attaccante…

Antonio Procopio

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