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12/02/2024

L'analisi del giorno dopo: Napoli generoso ma non basta, classifica preoccupante

L'analisi del giorno dopo: Napoli generoso ma non basta, classifica preoccupante

"Chi non ha coraggio non conquista le belle donne". Con questo detto, abbastanza conosciuto a Napoli, si potrebbe sintetizzare la sconfitta di misura del Napoli. Contro il Milan, bestia nera degli azzurri, ha deciso una rete di Hernandez con il Napoli che torna a casa a mani vuote dopo aver giocato una buona gara. Forse troppo accorta nel primo tempo, ma Mazzarri non è tecnico a cui piace rischiare e quindi aveva preparato l'incontro cercando di contenere e ripartire. Invece fino al gol decisivo era stato il Napoli a fare la partita, rendersi pericoloso con Simeone per poi subire il gol alla prima azione in velocità. Un errore collettivo della difesa, di Lobotka che non ha visto Hernandez alle sue spalle e anche l'uscita di Gollini è stata poco tempestiva.

Ma, tolto qualche minuto di comprensibile sbandamento, la gara ha detto che per quanto visto in campo un pareggio sarebbe stato risultato più giusto. Politano, Simeone, Kvaratskhelia hanno provato fino all'ultimo con il Milan bravo a resistere e mantenere il successo. Sotto il profilo tattico però bisogna fare delle considerazioni: il 3-5-1-1 di partenza di Mazzarri è sembrato un modulo che non sfrutta al meglio le potenzialità della squadra. I tre centrocampisti poi vanno considerati singolarmente perche, mentre le prove di Anguissa e Lobotka sono state positive, non si può dire lo stesso per Zielinski apparso spaesato quanto svogliato. Ci pensi Mazzarri ad insistere ancora su un giocatore ormai ai margini del progetto Napoli.

Sui singoli, da elogiare le prove di Kvaratskhelia, che sembra essere tornato sui suoi livelli. Bene anche Mazzocchi che a sinistra ha tenuto bene e spinto con insistenza. Da rivedere invece le prove di Juan Jesus e Rrahmani che non riescono a trasmettere sicurezza al reparto. Discreto il contributo di Lindstrom che necessita però di maggiore utilizzo e continuità per sfruttarne il potenziale così come Ngonge che ha giocato solo gli ultimi minuti.

Recuperato anche Olivera entrato nel finale e, con l'imminente ritorno di Oshimen, l'organico azzurro può dirsi al completo. La classifica adesso è diventata preoccupante perchè il Napoli è nono, a sette punti dall'Atalanta che occupa la  quarta posizione. Un divario che può ancora essere colmato ma serve immediata inversione di tendenza e maggiore coraggio nel preparare le partite: meno attendisti, rischiando anche qualcosa in più. Pareggiare non serve più e la rosa azzurra sembra essere stata costruita per attaccare e produrre gioco. "Chi non ha coraggio non conquista le belle donne" e non vince...

Antonio Procopio

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