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17/09/2023

Calcio: L’analisi del giorno dopo / Napoli un pareggio preoccupante prima della Champions

Calcio: L’analisi del giorno dopo / Napoli un pareggio preoccupante prima della Champions

 Una squadra senza organizzazione, senza gioco, lenta e involuta: in buona sostanza a Genova sembrava di vedere un altro Napoli. Lo scudetto sul petto ci ricordava che gli azzurri pochi mesi fa avevano vinto il tricolore perché se guardiamo le prestazioni in campo questo Napoli non è nemmeno lontano parente di quello che l’anno scorso ha incantato e vinto il titolo a mani basse. E non vale nemmeno chiamare in causa la cessione di Kim che comunque ieri sera avrebbe contributo a tappare le falle della sgangherata difesa azzurra. Perché, forse non si sarebbero presi i due gol ma in fase di costruzione della manovra il Napoli è stato comunque molto carente.

Nessuna sovrapposizione, reparti lunghi e l’impressione che i giocatori non abbiamo appreso il tipo di calcio che chiede l’allenatore. Analizziamo i singoli reparti nella partita contro il Genoa: il tecnico a sorpresa ha schierato Ostigard al fianco di Juan Jesus, una coppia inedita che non ha dato sicurezza. Gli errori soprattutto brasiliano sul primo gol subito, non sono nulla se si pensa che il reparto ha concesso agli avversari diverse ripartenze con conclusioni che non hanno centrato la porta di Meret. In mezzo al campo Anguissa deve tornare ad essere quel giocatore dominante. Perché in organico non c’è nessuno che possa prendere il suo posto. Buona la prova di Zielinski che ha dato qualità e sostanza alla manovra azzurra. Non male anche l’apporto di Cajuste che, entrato nella ripresa, si è distinto per dinamismo e mobilità. Capitolo attacco: Osimhen non è sfruttato a dovere, non sono arrivati cross e le poche verticalizzazioni erano talmente laterali da non farlo mai risultare pericoloso.

Così si sta sprecando un centravanti da un gol a partita. In ripresa Kvara che le poche volte che ha saltato l’uomo non ha mai trovato chi ne appoggiava l’azione. In buona sostanza i reparti sembrano ancora scollati e il Napoli dà l’impressione di correre più degli avversari ma di girare a vuoto come un ingranaggio non ancora messo in asse. Possibile anche che i dettami che vuole Garcia non siano nelle corde di questi giocatori perché sembra che non siano a proprio agio e facciano più fatica a fare cose che un anno fa sembravano semplici.

Tra le note liete l’ingresso di Raspadori tornato al gol con un gran sinistro e l’azione del 2-2 che ha visto una bella combinazione in velocità con perfetto assist di Zielinski e conclusione al volo di Politano. Due buone giocate e poco altro in 20’ di pressing dopo 70’ di confusione. C’è molto da lavorare per Garcia e il tempo è sempre di meno. Mercoledì inizia la Champions League in trasferta a Braga e domenica sera il Napoli chiuderà il trittico di trasferte a Bologna. Per ora da squadra dominante il Napoli è retrocesso a ruolo di outsider capace di grandi risultati e preoccupanti rovesci: decisamente troppo poco per chi scende in campo da meno di un mese con lo scudetto sul petto…

Antonio Procopio

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