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26/09/2020

Napoli - Genoa: l'analisi tattica

Napoli - Genoa: l'analisi tattica

Esordio stagionale ufficiale al San Paolo per il Napoli che ospita il Genoa in uno stadio ancora vuoto per le restrizioni legate alla pandemia in corso. La squadra ligure del nuovo corso Maran ha iniziato col botto la stagione avendo battuto con un netto 4-1 il Crotone all'esordio. Il tecnico, ex Cagliari, nelle sue precedenti esperienze ha utilizzato sovente il 4-3-1-2, che è il suo marchio di fabbrica, tuttavia all'ombra della Lanterna ha iniziato con il 3-5-2 sia per il poco tempo avuto a disposizione per trasmettere le sue idee che per le caratteristiche degli uomini che ha attualmente a disposizione.

La rosa dei grifoni, evidentemente ancora in fase di completamento, ha dei punti fermi che sono il portiere Perin, ritornato a Genova dopo l'esperienza negativa alla Juventus, capitan Biraschi e l'ex di turno Pandev; inoltre dal mercato sono già arrivati calciatori interessanti come Zappacosta, Badelj, Destro e Pjaca che rendono già piuttosto competitiva la rosa predisposta dalla società rossoblù.  

I principi di gioco di Maran prevedono una squadra molto corta con occupazione del campo ben concentrata, baricentro alto, presidio in particolare della zona centrale con elementi di fisicità ed interdizione ed attacco della profondità con lanci lunghi verso l'attaccante centrale ed i due terzini che si "alzano" per sfruttare l'ampiezza del campo.

Gattuso vuole dare continuità alla vittoria ottenuta in casa del Parma anche se non è sicura la continuità dal punto di vista tattico. Infatti il tecnico partenopeo medita sull'utilizzo di Osimhen dal primo minuto con conseguente passaggio al 4-2-3-1, oppure mantenere il sistema di gioco immutato (4-3-3) con l'utilizzo di Mertens sull'out destro. Questa soluzione potrebbe rivelarsi vincente per sfruttare gli spazi esterni tra i centrali ed i terzini avversari, specie quando questi ultimi tardano a risistemarsi in fase difensiva. Inoltre, i due centrocampisti centrali azzurri avranno il compito di costruire azioni pericolose perchè Maran, in fase passiva, preferisce far arretrare le due linee e ricorrere a densità e marcature preventive piuttosto che esercitare una pressione sul portatore di palla.

Anche se siamo appena alla seconda giornata di campionato, è evidente l'importanza in primis della posta in palio al fine di continuare in tranquillità il processo di completamento ed assestamento della squadra. Si sa, infatti, che le vittorie sono il miglior viatico per chi vuole pensare in grande.

Antonio Rea

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