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28/02/2020

Napoli - Torino: l'analisi tattica

Napoli - Torino: l'analisi tattica

Il Napoli si rituffa in campionato dopo la bella notte di Champions League vissuta contro il Barcellona. Ancora il San Paolo a fare da scenario al match valido della ventiseiesima giornata di serie A prevista nell'anticipo del sabato alle 20,45 contro il Torino. Gara delicata per i granata che sono reduci da cinque sconfitte consecutive e scenderanno in campo, evidentemente, con la volontà di interrompere questa striscia negativa. Nemmeno il cambio di guida tecnica, avvenuto ad inizio febbraio quando Moreno Longo è subentrato a Mazzarri, sembra aver sortito l'effetto sperato, difatti la squadra del Presidente Cairo pare essere entrata in un vortice negativo che l'ha risucchiata sino ai margini della zona retrocessione.

Il giovane tecnico dei piemontesi nelle sue due uscite alla guida del Toro ha proseguito sullo spartito tattico del suo predecessore al fine di non alterare gli equilibri consolidati, tuttavia visti i risultati non positivi è ipotizzabile che già in questa gara possa apportare delle variazioni. Ciò anche in virtù del fatto che i piemontesi hanno saltato la scorsa gara di campionato a causa dell'emergenza "Coronavirus" e, di conseguenza, hanno avuto più tempo per lavorare su nuovi schemi e movimenti di gioco. Al contrario il Napoli sta giocando praticamente ogni tre giorni ed anche questo fattore potrebbe incidere sull'andamento del match.

Le novità dovrebbero riguardare principalmente il reparto avanzato dove Belotti, che è un ottimo attaccante e che riesce a fare reparto da solo, ultimamente è apparso piuttosto isolato per cui non è da escludere che Longo gli affianchi una seconda punta da scegliere tra Zaza, Edera oppure lo stesso Verdi (ex di turno). Un'altra variazione potrebbe riguardare la linea di difesa con la possibilità che ci si possa schierare a quattro invece della linea a tre che ha caratterizzato la squadra negli ultimi tempi.

Restano i principi di gioco consolidati dei granati, ovvero squadra corta, grande aggressività in mezzo al campo dove spicca il venezuelano Rincon che è bravissimo a "mordere" le caviglie degli avversari, ma anche continua spinta sugli esterni con De Silvestri ed Ansaldi che accompagnano sempre l'azione e spesso si propongono come soluzione finale opposta allo sviluppo di gioco.

Questa incertezza sul modo di schierarsi del Torino, unita alla condizione fisica di alcuni giocatori azzurri messa a dura prova dai tanti impegni ravvicinati costituiscono un ulteriore problema per Gattuso in fase di preparazione della gara. Il tecnico calabrese dovrebbe effettuare qualche rotazione nell'undici titolare rispetto al match con il Barcellona. Sicuramente Milik giocherà al centro dell'attacco visto l'infortunio di Mertens. Il polacco sarà chiamato ad una partita di sacrificio considerata la fisicità dei centrali granata, e l'efficacia dei suoi movimenti ad abbassare la linea di difesa del Toro sarà foriera di occasioni interessanti per il Napoli grazie allo spazio che si crea tra le linee che deve essere sfruttato dai tagli degli esterni o gli inserimenti delle mezzali.

Nel caso i granata dovessero confermare la difesa a tre è evidente che lo scenario tattico cambierebbe, ovvero gli azzurri in questo caso dovranno agire prevalentemente sulle fasce laterali cercando in maniera organizzata i cambi di gioco e gli inserimenti degli esterni opposti nello spazio che si crea fra il terzo centrale ed il terzino.

Dovremmo assistere ad una sfida tatticamente opposta rispetto al match di Champions League, infatti in questa occasione gli azzurri dovranno prendere in mano la gara mentre il Torino cercherà di contenere e ripartire; sebbene il Napoli non gradisca questo tipo di "copione tattico", resta una partita da vincere a tutti i costi per gli azzurri i quali stanno tentando una difficile scalata alle posizioni di classifica più consone alla rosa a disposizione di Gattuso. Da questo punto di vista il San Paolo deve ritornare ad essere un valore aggiunto e non un tabù come avvenuto spesso in questa stagione specie con avversari di caratura inferiore.

Antonio Rea

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