A poche ore dalla dura sconfitta dell’Emirates Stadium di Londra, il Napoli torna a vincere e mette una seria ipoteca sulla qualificazione in Champions per la prossima stagione. Carlo Ancelotti manda in campo l’artiglieria pesante in avanti, con la contemporanea presenza di Milik, Mertens, Insigne e Callejon con cui prova a prepararsi al meglio alla sfida ai “gunners” di giovedì prossimo. In difesa torna Chiriches che con Koulibaly ed Hysaj forma il terzetto difensivo formato in fase di possesso con Goulham alzato sulla linea dei centrocampisti. Il Chievo di Mimmo Di Carlo si presenta invece con la formazione tipo, alla ricerca di quei punti che gli consentirebbero di continuare a sognare la salvezza.

La gara si svolge su ritmi bassi, condizionati probabilmente anche dal terreno di gioco apparso particolarmente lento. Il Napoli trova il vantaggio a metà della prima frazione di gioco con Koulibaly che approfitta di un ottimo corner di Mertens per infilare Sorrentino sul primo palo. È una delle pochissime emozioni di un primo tempo che gli azzurri provando a gestire con tanto possesso palla ma poche verticalizzazioni. Nella ripresa gli uomini di Ancelotti provano ad alzare i ritmi e trovano la rete del raddoppio al quarto d’ora col solito tiro a giro da fuori di Milik che non lascia scampo all’estremo difensore clivense. Col doppip vantaggio in cassaforte il tecnico degli azzurri richiama in panchina Insigne e Callejon in vista dei 90 minuti con l’Arsenal. Alla mezz’ora arriva la rete del 3-0 che porta ancora la firma di Kalidou Koulibaly, bravo a scaraventare in porta un pallone rimasto vagante in area dopo una corta respinta di Sorrentino. Nel finale una disattenzione partenopea concede alla squadra di casa la rete della bandiera con Cesar che colpisce indisturbato di testa in area e batte Ospina. Arriva cosi, col triplice fischio dell’arbitro La Penna, il primo verdetto del campionato con il Chievo che retrocede aritmeticamente in serie B. Il Napoli prepara al meglio la sfida di ritorno dei quarti di Europa League, nella quale però servirà una prestazione di ben altro livello, soprattutto nell’intensità che porrebbe rivelarsi come fattore fondamentale.