23/03/2019
Sorprese e delusioni del Napoli: Fabian, forza ed eleganza. Verdi troppo timido
Nel Napoli 2018-2019 sei nuovi acquisti ufficiali: i portieri Meret, Ospina e Karnezis; il terzino Malcuit; il centrocampista Fabian Ruiz; l’attaccante Verdi. Volendo, anche Amin Younes. E mettiamo pure il riacquisto di Milik e Ghoulam, lungodegenti per infortuni gravi.
Ma come si stanno comportando nella stagione in corso gli azzurri? I tre portieri finora hanno mostrato affidabilità. Ospina e Karnezis hanno dovuto sopperire all’assenza di Meret per infortunio. Poi l’ex Udinese è tornato, mostrando tutto il suo talento. Per quanto riguarda i terzini, abbastanza bene (anche se con un po’ troppi errori) Malcuit e Mario Rui, non bene Hysaj, mentre Ghoulam non è ancora al top e le sue prestazioni sono intermittenti.
I centrali di difesa sono ben cinque e finora hanno giocato tutti. Si sono riconfermati al top Koulibaly ed Albiol (anche se quest’ultimo ha una condizione fisica da ritrovare) mentre Maksimovic, Chiriches e Luperto hanno dimostrato di poterci stare in questo Napoli ad alti livelli. Soprattutto Luperto è una alternativa silenziosa ed efficace.
I centrocampisti sono rimasti orfani di Hamsik e Rog (che però non stavano dando grossi risultati). Chi è rimasto ha dovuto giocare il doppio. Allan è il top del centrocampo azzurro e si è ritrovato un partner inaspettato, la rivelazione dell’anno: Fabian Ruiz. Lo spagnolo è elegante ed ha forza fisica allo stesso momento. E si fa rispettare pure in zona gol. In realtà si esprimerebbe meglio nella fase offensiva, dove mostra imprevedibilità e senso tattico. Male Diawara. Il guineano non ha cambi di velocità, non ha senso dell’impostazione di gioco e quest’anno anche in fase di interdizione non incide. Bene, ma solo a tratti, Zielinski (meglio come esterno che davanti alla difesa). Gli esterni hanno invece un andamento ondivago. Callejon ha cominciato maluccio in una nuova posizione più arretrata, ma poi ha ritrovato gamba e gol. Benino ma solo a tratti, invece, Ounas. E’ l’unico del Napoli capace di saltare l’uomo con continuità. Ma a volte si spreca in giocate superflue. Il suo alter ego Younes sta cominciando pian piano a carburare, ma avrebbe bisogno di giocare altrove con continuità. E poi c’è la delusione di questa stagione: Simone Verdi. Per giocare nel Napoli (e in una big in generale) ci vuole personalità. Simone è un po’ troppo “timido”. E si vede.
Infine gli attaccanti. Insigne (che ha giocato da esterno e pure da punta) ha avuto un inizio boom in cui segnava a ripetizione. Poi un brusco calo. Forse la fascia di capitano lasciatagli in eredità da Hamsik pesa più del dovuto. Ma Lorenzo è elemento imprescindibile. Milik sta invece dimostrando quanto già fatto nell’Ajax e che non ha potuto esibire nel Napoli a causa degli infortuni. Ma ora sta bene e il gol non gli manca. Anzi! Infine Mertens. Il belga si sente ancora una prima punta. Eppure ha perso la vena realizzativa degli anni addietro in cui ha giocato in quel ruolo. Quest’anno sembra più produttivo come assist man.
Per quanto riguarda Carlo Ancelotti, è l’allenatore che ogni calciatore sogna. Fa giocare tutti, ma proprio tutti. E per fare ciò, dispensa conoscenze calcistiche per mettere in condizione i più giovani (soprattutto) di essere non da meno dei colleghi più esperti.
Vincenzo Perrella
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