Nell'incontro valevole per la ventitreesima giornata del campionato di serie A, la quarta del girone di ritorno, il Napoli, secondo in classifica con cinquantuno punti, scende in campo al Franchi per affrontare la Fiorentina,  nona a quota trentuno. Gli azzurri devono vincere per tenere il passo della capolista e sperare in qualche ulteriore passo falso dei bianconeri,  impegnati domani pomeriggio a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Importante offrire una risposta significativa sul piano della prestazione per avvicinarsi  al meglio alla sfida di giovedì a Zurigo, gara di andata dei sedicesimi di Europa League.

Per la prima partita del dopo Hamsik Ancelotti sceglie Fabian Ruiz come playmaker, sostituisce l'infortunato Albiol con Maksimovic e preferisce Mertens a Milik nel ruolo di partner di Insigne, da oggi nuovo capitano. Pioli risponde optando per la linea difensiva a tre con Hancko e Ceccherini ad affiancare capitan Pezzella mentre Gerson completa il tridente con Chiesa e Muriel per garantire il giusto equilibrio tattico e il lavoro di raccordo tra centrocampo e prima linea. I partenopei giocano una gara di grande intelligenza nella quale riescono a tenere a freno l'attacco più caldo del momento ma non riescono a superare la resistenza dei toscani che incamerano un punto, 0-0 il risultato finale , che si rivela prezioso soprattutto per il morale.

Assoluto protagonista di giornata il portiere francese Lafont che mette a referto almeno tre interventi clamorosi, due volte su Mertens ed una su Zielinski, grazie ai quali salva i suoi da capitolazione sicura. Ancelotti può ritenersi soddisfatto della mole di gioco prodotta dai suoi contro una rivale che ha pressato costantemente e tenuto un ritmo alto per impedire ai campani di sfruttare le proprie qualità ma può e deve esigere maggiore concretezza nell'area avversaria, dire fondamentale per riuscire a conquistare i risultati sperati nel momento decisivo dell'annata. Sugli scudi Allan che si rivela esemplare per lo straordinario lavoro effettuato in fase di contenimento e recupero del pallone mentre la coppia Maksimovic-Koulibaly si disimpegna in maniera egregia. Milik migliora sicuramente la profondità della squadra ma sulla prova del polacco pesa come un macigno la palla mancata da pochi passi in pieno recupero.