14/11/2018
Napoli, occhio ai polacchi: aspettando Milik e Zielinski.
Biondi, talentuosi e determinati. Connazionali, nordici, coetanei (24enni entrambi) ma anche incostanti e in attesa di definitive conferme. Milik e Zielinski potrebbero essere descritti in questo modo, pur essendo altro ancora: giovani calciatori, al terzo anno all'ombra del Vesuvio, pronti a consacrarsi pur avendo reso al di sotto delle aspettative in questa prima parte di stagione.
Il centrocampista ex Empoli, fortemente voluto da Sarri, è stato da subito impiegato da Carlo Ancelotti nel suo variegato scacchiere. Non sempre, però, Piotr ha risposto "presente" malgrado un ampio minutaggio: tre le partite (su dodici) in cui non è mai sostituito in campionato; solo due, contro Roma e Genoa, i match in cui è uscito prematuramente dal rettangolo di gioco. Il classe '94, proprio con giallorossi e genoani, non ha brillato affatto ed è stato richiamato in panchina dal tecnico di Reggiolo. In queste ultime due sfide, Piotr ha confermato uno stato di forma opaco: nessun impatto sul match; sbagliate alcune letture di gioco; a dir poco marginale il contributo in fase realizzativa (solo due reti, segnate contro il Milan).
Milik, al contrario del suo compagno di squadra, non è riuscito mai ad esprimersi con continuità, a causa del doppio grave infortunio che lo ha falcidiato negli ultimi anni. L'ex Ajax, finora, in Serie A, giocato interamente soltanto le prime tre sfide, per poi essere impiegato a partita in corso, essere alternato a Mertens (in stato di grazia) o costretto alla panchina, in favore del folletto belga. I numeri non sono di certo dalla sua parte: quattro marcature in dodici apparizioni, nell'attuale migliore attacco del campionato (insieme alla Juventus, a quota ventisei gol). Il vigoroso centravanti, però, non si è solo mostrato poco incisivo sotto porta in alcune circostanze, ma ha palesato poca affinità i suoi compagni di squadra, nonché lentezza e difficoltà, quando la manovra azzurra ha avuto necessità di velocizzarsi ed anticipare i tempi di gioco. Tutti fattori che hanno portato mister Ancelotti ad optare, per esempio, per Mertens (alla fine del primo tempo) ed Ounas rispettivamente contro Genoa e PSG.
In base a ciò, va sottolineato che la questione "attaccante" tiene banco da molto tempo in casa "Napoli". Solo l'ex PSV è stato costantemente utilizzato come punta centrale da Sarri e per esigenze tecnico-tattiche e per necessità. La dirigenza azzurra avrebbe dovuto provvedere all'acquisto di un attaccante di spessore da inserire in rosa, o quantomeno non cedere quel Roberto Inglese (forse troppo sottovalutato), che sta ben figurando al Parma. L' altalenante rendimento di Milik e Zielinski, tuttavia, è solo un piccolo neo di una stagione fin qui più che positiva di un Napoli che viaggia spedito in campionato ed in Champions League, in attesa della fioritura dei suoi campioni in erba.
Alessandro Alberto Di Porzio
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