L’eterno ritorno dell’uguale. L’urlo del San Paolo che accompagna l’inizio della gara di Champions League contro il Liverpool di Klopp, è per certi versi identico a quello che la chiude. Il gol di Insigne al novantesimo, dopo una gara tutta cuore dell’undici partenopeo, rende onore ad una squadra che ha messo alle corde la squadra vicecampione in carica, dimostrando a se stessa ed agli altri che a questi livelli ci può stare.
La gara si svolge sin dai primi minuti su ritmi molto alti, con il nuovo modulo scelto ad hoc da Carlo Ancelotti (che schiera la difesa a tre con Maksimovic, Albiol e Koulibaly) che dà i suoi frutti, rendendo complicato il pressing degli inglesi spesso imbrigliati dalla manovra azzurra. Le occasioni stentano ad arrivare nella prima frazione, ma il pallone viaggia e i capovolgimenti di fronte sono repentini.

Le occasioni capitano tutte nella ripresa, e sono tutte per gli uomini di Ancelotti. Fabian Ruiz prima e Mertens (che incoccia la traversa) poi, vanno vicinissimi al gol del vantaggio, ma sembra scritto nel destino che debba essere Lorenzo Insigne a decidere questa gara. Quell’Insigne che aveva siglato la prima rete personale in Champions proprio contro Klopp, ormai cinque anni fa, condanna il tecnico tedesco e regala al Napoli la vittoria più importante della stagione. Il primo posto in classifica nel gruppo con PSG e Liverpool è tanta roba, ma dovrà rappresentare un punto di partenza piuttosto che un punto di arrivo per una stagione ancora agli albori.