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18/08/2018

Napoli: mercato senza acuti, Ancelotti 'parafulmine' scelto da De Laurentiis per il dopo - Sarri

Delusi i tifosi che si attendevano colpi importanti. Il presidente bada al bilancio, l'allenatore non fa una piega. Le avversarie, intanto, si presentano alla nuova stagione decisamente rinforzate

Napoli: mercato senza acuti, Ancelotti 'parafulmine' scelto da De Laurentiis per il dopo - Sarri

L'addio a Sarri e il benvenuto ad Ancelotti, in chiusura di calciomercatro appaiono come un riuscito, ancorchè temporaneo, diversivo per  la tifoseria  napoletana che con il tecnico toscano aveva creato un legame fortissimo. Accolto come l'uomo della sfida alla Juventus, Ancelotti aveva dal primo istante confermato, con le sue parole, il sogno di una squadra finalmente completa in ogni reparto e pronta a lottare con la 'Vecchia Signora'. Sdoganata la parola 'scudetto', Mister Carlo che aveva sempre chiesto e ottenuto grandissimi giocatori nei club in cui aveva lavorato precedentemente si è invece riscoperto 'aziendalista convinto', abbracciando in tutto e per tutto la politica del presidente De Laurentis.

 Chi pensava che l'arrivo di Ancelotti fosse propedeutico a quello di 'profili importanti' di giocatori già affermati in grado di potenziare una rosa in ogni caso già forte è rimasto deluso. A nostro avviso, la squadra è stata addirittura indebolita, con Simone Verdi che rappresenta l'unica certezza assoluta a fronte di quelle che sono invece vere e prorpie scommesse. Tra i pali, dove nonostante l'addio a Reina fosse annunciato da mesi, il Napoli si è perso in trattative multiple, puntualmente sfumate per le ormai note motivazioni e ha deciso di puntare su Meret (tre infortuni gravi negli ultimi 2 anni, appena in doppia cifra per quanto riguarda le presenza in serie A, Karnezis e Ospina. Quando si fa fatica a capire chi possa essere il titolare, è facile dedurre che nessuno ha qualità 'eccellenti' e non ai tifosi non resta che sperare nella definitiva consacrazione di Meret, già da qualche anno annunciato come il 'portiere del futuro' ma che al momento resta un ppunto interrogativo.

Il Napoli 'scommette' anche sulla fascia destra, con l'arrivo di Malcuit, anche in questo caso 'ultima spiaggia' dopo una lunga serie di tentativi (maldestri, visto che si pensava di arrivare a giocatori importanti con la formula del prestito o a prezzo di saldo), mentra a centrocampo il 'rischio'è addirittura doppio: ceduto infatti a cifre da capogiro Jorginho (se l'hanno pagato tanto un motivo c'è, ed è quello che si tratta di uno dei migliori centrocampisti italiani dell'ultimo biennio) è arrivato Ruiz (buona tecnica, ottima visione di gioco) ed è stato trattenuto Hamsik, provato con scarsa fortuna(per ora...) nel ruolo di regista. In un colpo solo, quindi, il Napoli potrebbe aver perso un centrocampsita di sicuro affidamento e trovarsi anche in 'deficit' per i gol e gli assist che Marek giocando in posizione avanzata è stato sempre in grado di assicurare (Ruiz riuscirà ad imitarlo?) oltre a dover fare i conto con un centrocampo molto tecnico ma sicuramente poco incline alla copertura).

In attacco, come detto, Verdi rappresenta il fiore all'occhiello della campagna acquisti. L'ex Bologna è un giocatore fortissimo che va ad integrare il reparto degli esterni,  mentre nessun tentativo concreto è stato fatto per assicurare ad Ancelotti un centravanti che riportasse Milik alla dimensione più naturale per il polacco, quella cioè di una validissima alternativa ad un titolare, così come doveva essere al momento del suo acquisto e a maggior ragione ora che è reduce da due gravi infortuni.  Riuscirà Mertens ad offrire un contributo di reti cospicuo anche con la diversa impostazione tattica di Ancelotti? 

Con la Juventus distante anni luce grazie agli innesti di Bonucci e Cristiano Ronaldo (solo 'suicidandosi' la squadra bianconera potrebbe non vincere lo scudetto), al Napoli non resterà ancora una volta che lottare per il 'bilancio', ovvero per ottenere la qualificazione alla prossima Champions League, dovendo fare i conti con le due milanesi che si presenteranno molto rinforzate ai nastri di partenza (in particolare l'Inter) e con le due formazioni capitoline, che comunque a nostro avviso restano, sulla carta, meno forti della formazione partenopea.  Ad Ancelotti, dunque, l'onore e l'onere di provare a far meglio si Sarri, in campionato e nelle Coppe. Far meglio, ovviamente, significa vincere, e non semplicemente 'piazzarsi'.

Donatello Giannetti

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