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04/02/2018

Cinema: ‘The Post’, il nuovo film di Steven Spielberg

Cinema: ‘The Post’, il nuovo film di Steven Spielberg

   

   Nessuno può avere dubbi sull' andare a vedere o meno ‘The Post’ al cinema. Il nuovo film di Steven Spielberg con Meryl Streep e Tom Hanks è un capolavoro urgente e necessario. Dal primo febbraio 2018 la nuova pellicola statunitense è nelle sale italiane con un assoluto successo di critica e di pubblico.

La comunicazione è la grande protagonista della nostra Storia. Di lei è difficile parlare, al momento di farlo siamo spesso già affogati nei suoi inganni. Per parlarne talvolta ci vuole solo un genio sognatore, come Steven Spielberg. E in questo caso il regista sceglie una trama vera perché la verità che essa porta in sé è ancora attuale. Al centro delle vicende c’è infatti un vero e proprio scandalo giornalistico. Nel 1971 Daniel Ellsberg, giornalista vicino al Pentagono, divulga parte di un rapporto segreto nel quale gli USA non appaiono esattamente come la stampa del paese in quel momento li descrive.

Circa 7000 pagine descrivono i misfatti della potenza americana in Vietnam. Il coraggio di Ellsberg di liberare la verità più oscura che inganna milioni di cittadini sui fatti di una guerra sanguinosissima viene accolto subito dal prestigioso New York Times. Un’ingiunzione della Corte Suprema tuttavia impedisce alla testata di pubblicare tali notizie. La giurisdizione esegue le volontà di chi governa. Il Washington Post allora interviene. La sua editrice Katharine Graham (Meryl Streep) e il suo fidato direttore Ben Bradlee (Tom Hanks) studiano le carte del Pentagono e sono subito decisi a sfidare la sorte per continuare loro l’opera intrapresa inizialmente dal Times. Il giornale in quel momento sta attraversando una crisi finanziaria ed essendo un’azienda privata e familiare, i vertici dello Stato non si farebbe scrupoli a farlo sparire in pochi istanti. L’editrice, però, affronta tutto. Affronta i problemi che l’azienda ha con le banche, un mondo maschile pronto a discriminarla, e infine sfida il governo, la Corte Suprema e il presidente Nixon. Afferma la libertà di stampa stampando le copie del suo giornale con in prima pagina l’aperta denuncia delle dei fatti accaduti in Vietnam anni prima dai quali emerge uno stato che sapeva di aver mandato a morire migliaia di ragazzi solo per non ammettere che la guerra sarebbe andata persa.

Nella fotografia, per le vicende narrate e la tematiche ‘The Post’ ricorda molto Spotlight, di soli due anni più anziano, un film di Tom McCarthy, miglior film e miglior sceneggiatura originale agli Oscar 2016. Ma questo film ha il pregio ulteriore di riaffermare l’indipendenza della stampa rispetto ai governatori, la libertà di pensiero e azione delle donne nella società e l’ottimismo sognante che non dovrebbe abbandonare chi crede che un mestiere, come quello del giornalista, sia fatto con morale e non moralismo. Il film esce ad un anno di distanza esatto da quando il presidente Trump si è insediato alla Casa Bianca. Il regista ha più volte dichiarato di aver accantonato qualsiasi altro lavoro per dirigerlo in questo momento storico.

Annalisa Davide

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