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15/08/2017

Libri: ‘Le otto montagne’, di Paolo Cognetti

Libri: ‘Le otto montagne’, di Paolo Cognetti

È letteralmente una storia vincente quella scritta da Paolo Cognetti nel suo ultimo libro ‘Le Otto montagne’, edito da Einaudi e classificatosi al primo posto nel Premio Strega 2017. Le vicende ruotano intorno ad un personaggio molto particolare, Pietro, un ragazzo che nutre amore per poche cose che però lo segneranno per tutta la vita. Trovano posto quindi altri personaggi ai quali il protagonista è indissolubilmente legato, come i genitori e l’amico Bruno. Al centro del suo cuore però c’è il rapporto con la montagna che non è un semplice stare bene in mezzo alla natura. La dura vita di montagna si attaglia bene al carattere dell’adolescente che ben presto diventerà un giovane uomo. Anche da grande Pietro scaverà a fondo, come anche le persone che gli sono intorno, nel legame con la montagna.

Tutti giungeranno a comprendere la fatica, o addirittura l’impossibilità di staccarsi da essa. In un mondo in cui si va ingannevolmente alla ricerca di una vita fatta di comodità e libertà, lo scrittore milanese, attraverso Bruno e Pietro, rivelerà il senso profondo dell’essere uno spirito libero. Larghissimo spazio trovano allora le descrizioni delle alture, nei dettagli più difficili. Le montagne sembrano sempre posti inaccessibili, dove nascono e vivono solo le persone con l’animo meno fragile e gentile ma Cognetti insegna che la ricerca della libertà consiste proprio in una dura scalata, una riscoperta della gioia di vivere a contatto con i dolori della vita.

Questo è un libro per tutti coloro per i quali la montagna è un mondo lontano; per chi ha sempre vissuto in luoghi sul mare o ha preferito la vita di città, ma anche per chi la montagna la teme o l’ha vista come un nemico che non perdona; e ancora, è per chi è amante del mondo naturale ma non ha mai realizzato un’esperienza di vita trai boschi e le vette. L’autore per tutto questo pubblico mette in piedi una grande metafora, una riflessione sul tempo che passa, sulle generazioni che cambiando il proprio rapporto con l’ambiente circostante e non credono più nel fatto che l’ambiente circostante abbia un’importanza fatale sulle proprie vite o che addirittura ne indirizzi il destino per sempre.

Lo stesso Cognetti nella serata di premiazione dello Strega si è definito un “portavoce della montagne”, quasi operasse una mediazione tra il pubblico e un paesaggio che gli è molto caro. Per questo le pagine sono prive di giri di parole, di vuota retorica; l’autore affronta i temi e le emozioni con una precisione fotografica.

L’opera che è uscita alla fine del 2016 è stato accolta dalla critica come uno straordinario caso letterario, tradotto oggi in più di trenta paesi. Attualmente è pubblicata nella collana Supercoralli della casa editrice torinese.

Annalisa Davide

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