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26/08/2016

Giulia Gorlero: l'argento con il Setterosa è un'emozione che resterà per sempre nel mio cuore

Il portiere della nazionale si racconta: tanti sacrifici per contemplare scuola e attività agonistica, ma se tornassi indietro non cambierei nulla della mia vita

Giulia Gorlero: l'argento con il Setterosa è un'emozione che resterà per sempre nel mio cuore

Alta, bella ed elegante. A chi dovesse incrociarla di sera, apparirebbe così, e sarebbe facile scambiarla per una modella olandese. Per fortuna, invece, è italiana, e piuttosto che cimentarsi in sfilate sulle passerelle di tutto il mondo, da piccola ha scelto di giocare a pallanuoto. Parliamo di Giulia Gorlero, portiere del Setterosa, medaglia d'argento alle olimpiadi di Rio. Ha fatto innamorare milioni di italiani con le sue parate, ha saputo infondere sicurezza alle compagne di squadra, ha mostrato con grinta il pugno dopo qualche intervento superlativo che ha strozzato in gola alle avversarie l'urlo del gol. Esplosività, forza, colpo d'occhio e la capacità di "volare" da un palo all'altro sono qualità evidenti nella "wonder woman" in calottina che ci ha gentilmente concesso questa intervista esclusiva.

Dai sogni di bambina, alla medaglia olimpica: se ti volti indietro, cosa ricordi dei primi approcci con la pallanuoto? 

Sicuramente tutti gli allenamenti, le preparazioni fatte, le vasche e le rinunce. Ricordo che appena ho iniziato non ero molto brava a tirare e quindi mi hanno messo in porta. La concentrazione è alla base di questo ruolo, e io fin da piccola ero attentissima ad ogni movimento che imparavo, ero meticolosa in ogni dettaglio.

Mai come in questa edizione, si è visto che in molte squadra sono stati fatti alternare i due portieri, come se non ci fosse un titolare e una riserva. Una volta si diceva che in questo ruolo, invece, è importante che le gerarchie siano ben definite per evitare di creare tensioni. Tu che idea hai su questo argomento?

Mi viene in mente Kazan '15 dove il nostro Ct Fabio Conti ha alternato me e Laura Teani nei rigori. Devo dire che è stata una cosa positiva. Sono stata seconda anche io come Laura e sicuramente mi sarebbe piaciuto avere queste possibilità. La vedo una cosa molto positiva.

Sei stata una vera saracinesca, ma tra i tanti interventi che hai fatto, quale è stata la parata più difficile e importante di questa Olimpiade? 

Ne ho in mente due. La prima contro l'Australia all'ultimo secondo, l'altra contro la Russia quando sono uscita in anticipo sulla numero 3 avversaria. Mi sono gasata molto... (sorride....)

Quanto ti ha dato, e quanto ti ha tolto la pallanuoto? Adesso tutti guardano la medaglia, ma per arrivare a questi livelli quanti sacrifici e quante rinunce hai dovuto sopportare? 

Moltissime rinunce, che rifarei di nuovo. Ho dovuto cambiare scuola, perché in quella alla quale ero iscritta facevo fare a far capire i miei sforzi per gestire gli studi e l'impegno agonistico. Invece al Liceo Sportivo di Arma di Taggia, ho trovato insegnati favolosi che mi permettevano di fare bene entrambe le cose.  Poi ho dovuto rinunciare a tante 'distrazioni', che ora magari sono poco importanti, ma ai tempi lo erano moltissimo. Ho saltato le gite scolastiche, nei week end quando gli altri uscivano noi eravamo a fare tornei, e da quando ho 12 anni non mi sono mai fatta un'estate piena. Potrebbero sembrare cose banali, ma non lo erano per niente per me che non potevo 'vivere' come le altre ragazze della mia età.

Tantissimi italiani vi hanno seguito, in molti ci siamo esaltati e commossi.  Il mondo della pallanuoto è finalmente diventato protagonista grazie al Setterosa e al Settebello. Adesso cosa bisogna fare affinché non torni tutto come prima, con pochissimo spazio dedicato dai media a questo sport? 

Eh, questa è una bella domanda. Io spero ci siano sempre persone disposte a portare avanti un progetto. Lo dico apertamente. Persone come mia madre, il mio ex allenatore Marco, il mio fidanzato Paolo, la famiglia Carli che con grande impegno porta avanti un progetto, parlando ovviamente a livello di club. E' di li che poi parte tutto il movimento. Le persone che ci credono posso fare tanto. E' chiaro che abbiamo dato una bella spinta a tutto il movimento.

Sei arrivata a Rio senza avere ancora deciso dove giocherai nella prossima stagione, ci sono novità o sei ancora incerta sul tuo futuro? 

Sto prendendo decisioni importanti. Sono serena e tranquilla. Deciderò a breve.

Prova a racchiudere questa olimpiade in un unico pensiero…

Magica. Penso che ci siamo guadagnate l'affetto e la medaglia partita dopo partita. Siamo state un gruppo unito, compatto, sia dentro che fuori dall'acqua. Sono felice, ONORATA di aver giocato con questo Setterosa a Rio 2016. Un'esperienza indimenticabile che sicuramente mi resterà per sempre addosso.

Italia o Estero? Restano aperte tutte le ipotesi e per capire dove giocherà Giulia dovremo attendere ancora qualche giorno. Siamo certi, però, che ovunque andrà, la Gorlero continuerà a fare la differenza e che grazie a lei, ancora per molti anni, la porta del Setterosa sarà blindata.

 

Donatello Giannetti

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