napoleggiamo
up
home

16/06/2016

Libri: 'StraNapoli', cinque storie di cinque autori diversi

Libri: 'StraNapoli', cinque storie di cinque autori diversi

Il 15 giugno presso la Libreria Ubik è stato presentato l’ultimo volume della Fumè Factory di Gianmarco De Chiara: StraNapoli. Si tratta di cinque storie, di cinque autori diversi provenienti da varie parti del mondo; cinque punti di vista differenti sulla nostra città in un unico volume antologico di fumetto d’autore a colore, sessanta pagine circa che comprendono anche un racconto del critico e poeta Gerardo Pedicini e un’illustrazione di Michele D’ambra. La potenza del fumetto esprime bene le giganti coordinate culturali della città e questo hanno in comune i cinque autori, una certa sensibilità profonda verso l’alto nella fantasia come nel racconto Tonitruante di De Chiara e, verso il basso, attraverso le immagini impossibili ma reali di La Rocca. La Factory esiste da sei anni e al momento questo è il suo primo volume collettivo voluto dal suo giovane fondatore napoletano; è un lavoro complesso che, nel mare della cultura invisibile in cui nuotano i fumettisti, riesce a guardare Napoli nell’unico modo possibile, unicamente molteplice, al contempo attraverso più occhi, quelli dei vari autori, e attraverso più tecniche.

Il libro si apre con la prefazione di straordinaria sincerità di Gerardo Pedicini che introduce gli autori. Replica Watches Eloard Guazzelli (San Paolo, Brasile), che con il suo verde e blu e il pastello, è poetico pur utilizzando una lente cibernetica, quella di Google maps, accompagnata a poche parole, messe in alto, come punti cardinali dell’orientamento a distanza. Subito dopo troviamo ‘Qui in Napoli’ di Daniele La Rocca (Genova) che fa uso di più tecniche, dalla pittura, passando per il pastello, fino alla fotografia. Le sue sono pagine ricche di testo e di dettagli, dalle tonalità leggermente spente; anche se non all’apparenza, in lui ogni tratto è evidenza. Al centro dell’opera, invece, appare ‘Tonitruante’, la storia di Gianmarco De Chiara, ad acquerelli, onirica, fantastica, dolce e difficile come quella del Medioevo napoletano che egli narra e che non è mai esistito. Il suo racconto rivela anche l’abilità di scrittore quando riesce a definire un sistema di valori, un codice etico, simpatico, moderno, tipico di ciò che tipico non è stato ma l’opera della fantasia scancella per far posto un quesito, una provocazione: cosa sarebbe successo se Napoli fosse vissuta trai cavalieri come nella Francia dei cicli arturiani? ‘Miseria e abbondanza’, di Francesco Cornacchia (Ravenna), presente alla presentazione, invece, definisce la metropoli attraverso la colorazione digitale che ricorda un fumetto di tipi americano. Troviamo immagini quasi oscure, il lato tenebroso anche dei piccoli, comuni gesti, dagl’insulti ai commenti sulla vita di tutti i giorni. È lo sguardo di un turista ormai lontano dalla città nel tempo e nello spazio; descrive un’esperienza quasi cruda, tesa dell’essere napoletano. In esso compaiono prodotti caratteristici della cucina partenopea, come il babà e la mozzarella e ci si avvia così verso il realistico e giornalistico Aleksander Zograf (Serbia) che anch’egli come Cornacchia impiega la colorazione digitale.

Qui, in due pagine in cui il colore è potenza aldilà di tutto, affidata tanto all’azzurro quanto al rosso, la scrittura è ferma, calcolata e collocata in modo necessario in ogni luogo, siamo davanti alla cronaca dei luoghi comuni di Napoli, da Totò alla cartolina del Golfo; ma niente è scontato per la sapienza di un giornalista-fumettista come questo autore che guarda ai Napoletani, alla città e alla sua storia come un tutt’uno, come lo sguardo plurale che De Chiara ha composto per Napoli, la sua specificità culturale e il suo fumetto, ora.


Annalisa Davide
 

www.rolexgrade.me

Annalisa Davide

twitter

Spazio Sponsor: