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30/12/2015

Cinema: Il Ponte delle Spie, il nuovo film di Steven Spielberg

Cinema: Il Ponte delle Spie, il nuovo film di Steven Spielberg

Steven Spielberg torna magistralmente dietro la macchina da presa realizzando un film che si cala tra le maglie della Guerra Fredda. Anche lo spettatore meno consapevole della crucialità di quel periodo storico, non può attraverso Il Ponte delle Spie non cogliere il senso profondo e concreto della rivalità tra le due super potenze mondiali di quel periodo, USA e URSS, e soprattutto quanto gli effetti di questa si ripercuotessero nella vita delle persone, al di là di complotti politici e rischi tanto imminenti quanto invisibili. Matt Charmann e i fratelli Coen firmano la sceneggiatura, che muove i suoi passi dalla vicenda, realmente accaduta, che vide protagonista alla fine degli anni ‘50 l’avvocato James Donovan, interpretato brillantemente nel film da Tom Hanks.

1957. A New York viene catturato Rudolf Abel (Mark Rylance), accusato di essere una spia russa. Nel clima infuocato della guerra fredda, che rende Abel un nemico verso il quale non avere alcuna pietà, la democrazia e i principi della costituzione americana impongono che, come ogni altro cittadino, l’uomo venga regolarmente processato. Per la difesa gli viene assegnato d’ufficio un avvocato di Brooklyn, che sino ad allora si era occupato esclusivamente di assicurazioni, James Donovan. Inizialmente scettico, Donovan impiega crescenti impegno, professionalità e passione per esercitare i diritti del suo assistito in quanto essere umano e per questa ragione attira su di sé l’ostilità della moglie Mary (Amy Ryan) e il disprezzo dell’intera opinione pubblica. Quando in territorio russo viene abbattuto un aereo spia americano e fatto prigioniero il tenente Francys Gary Powers (Austin Stowell), il governo affida astutamente a Donovan la trattativa con i sovietici per lo scambio dei prigionieri, per evitare di esporre in prima linea la CIA.

La trattativa sarà negoziata a Berlino, all’alba della costruzione del muro, dove la Repubblica Democratica Tedesca (DDR) e la Repubblica Federale erano l’incarnazione della spietata ostilità tra russi e americani. A complicare la già ben delicata questione, l’arresto di uno studente di economia di Yale, Frederic Pryor, da parte della polizia sovietica, nel tentativo di aiutare la fidanzata a lasciare Berlino Est. Donovan si esporrà personalmente e al di fuori dell’accordo con i “capi” per negoziare nell’ambiente avverso, tanto della Germania Ovest quanto di quella Est, lo scambio di Abel con entrambi i prigionieri americani. Due, i luoghi, altamente simbolici, dello scambio: il cosiddetto ponte delle spie, il ponte di Glienicke e il Checkpoint Charlie.

La profonda umanità è la chiave di lettura della pellicola del pluripremiato regista americano. Quell’umanità che sopravvive nel contesto di una guerra senza armi ma altrettanto spietata che ha fatto tremare il mondo intero dopo la Seconda Guerra Mondiale. Quell’umanità che salva le vite sacrificabili di una spia russa rimasta fedele al suo “dovere”, di un pilota americano che non ha rispettato il protocollo di “spendere il suo dollaro” (uccidersi pur di non essere catturato) e di un giovane studente, inerme ed estraneo alla logica della guerra. Umanità incarnata dal protagonista, che sceglie a sue spese di percorrere la strada più difficile, rimanendo saldo nei suoi principi di giustizia, molto lontani dalle ragioni disumane e brutali del conflitto, rivelandosi in ultimo un eroe.

L’interpretazione convincente del Premio Oscar Tom Hanks, la sceneggiatura pulita, lineare e coerente, l’eccezionale fotografia, la regia impeccabile di Spielberg, che torna ad affrontare il tema della guerra (Shindler’s List, Salvate il Soldato Ryan) rendono Il Ponte delle Spie un film da promuovere a pieni voti, senza dubbio uno dei migliori del 2015. Assolutamente da vedere. Una curiosità: nel cast anche Eve Hewson, che interpreta la figlia di Donovan, nella vita reale figlia di Bono Vox, leader degli U2, il cui nome deriva proprio dall’aereo americano pilotato da Powers e abbattuto dai sovietici.

Maria Marobbio

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