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14/08/2015

Cinema: Ant-Man. Il riscatto di un uomo attraverso le gesta di un supereroe-formica

Cinema: Ant-Man. Il riscatto di un uomo attraverso le gesta di un supereroe-formica

Mercoledì 12 agosto ha fatto il suo debutto nelle sale italiane Ant-Man, la “creatura” che segna in modo cruciale la cosiddetta fase 2 dell’Universo Cinematografico Marvel. Dirige la pellicola Peyton Reed, già regista di commedie quali “Yes Man” e “Ti Odio, Ti Lascio, Ti…”, realizzando un lavoro che, nel perfetto stile dei film Disney (la Walt Disney è proprietaria della Marvel), si configura come un classico film per tutta la famiglia. C’era grande attesa per il debutto del film dedicato al supereroe più scanzonato del colosso americano di fumetti, che segue il grande successo di “Avengers: Age of Ultron”.

Scott Lang (Paul Rudd), di professione scassinatore, tenta di dare una nuova piega alla sua vita non appena uscito di prigione, soprattutto per dare prova alla ex moglie e al suo nuovo compagno di meritare l’affetto incondizionato dell’amata figlioletta, Cassie. Ma si sa, la vita di un ex galeotto non è facile, così, dopo qualche tentativo, fallito, di lavorare onestamente, Scott accetta dall’amico Luis (Michael Pena) una proposta di “lavoro” degna della sua eccellente carriera. Dovrà infiltrarsi nella casa di un ricco anziano e rubare il contenuto di una cassaforte a prova di ladro.

Quello che vi troverà, in apparenza una strana “tuta da motociclista”, è in realtà il “costume”  di un supereroe, Ant-Man: Scott sperimenterà l’avventura straordinaria di rimpicciolirsi assumendo le dimensioni di una formica, per poi ritornare alla realtà umana. Proprietario e custode della tuta è lo scienziato Hank Pym (Michael Douglas) che molti anni prima aveva scoperto le cosiddette particelle di Pym, particelle in grado di modificare le distanze tra gli atomi e quindi di consentire variazioni di dimensioni di materiale organico. Resosi conto della pericolosità della sua invenzione, Pym cerca di occultarla e di difenderla dalle grinfie di Darren Cross (Corey Stoll) ex pupillo, compagno della figlia Hope (EvangelineLilly) e nuovo proprietario della super azienda fondata dallo stesso Pym. Hope infatti rivela al padre che Darren Cross, scoperte le particelle, ha creato una nuova tuta,“il calabrone”, è ad un passo dal riuscire a miniaturizzare l’uomo e a vendere al migliore offerente  il dispositivo a fini bellici, con i conseguenti catastrofici risvolti sugli equilibri politici del mondo. Pym individua in Scott Lang, assetato di riscatto, l’unico uomo a poter vestire (dopo averlo fatto lui in gioventù insieme alla moglie defunta) i panni di Ant-Man, infiltrarsi nell’azienda dove è custodita la tuta del calabrone e mettere fine ai piani sinistri di Cross. Il resto è tutto da vedere.

Ant-Man, come dicevamo, è un film per tutti, senza le pretese di essere un film indimenticabile ma con tutti gli ingredienti per essere un film godibile, che risulta equilibrato sia nella forma che nei contenuti, con una trama discretamente strutturata. Ci sono la giusta dose di azione, effetti speciali, sentimenti, elementi di comicità, una moderata dose di suspense ed anche qualche spunto di riflessione, vedi il rapporto padre figlia nella duplice versione Lang-Cassie e Pym-Hope. Ant Man è un supereroe atipico, apparentemente inaffidabile e spesso inopportuno, ma è anche il prototipo del perdente che diventa un eroe, che si riscatta e riacquisisce la dignità che la vita sembrava avergli tolto.

Come da marchio Disney in Ant-Man il confine tra bene e male è netto, senza possibilità di contaminazione tra i due mondi, ma forse la connotazione del “cattivo” Darren Cross avrebbe meritato qualcosa di più al fine di rendere più interessante lo scontro tra protagonista e antagonista. Meritano un accenno la brillante presenza nel cast di Douglas e l’incontro-scontro spassoso, durante il film, tra Ant-Man e Falcon (Avengers), a confermare ancora una volta la interconnessione tra i vari personaggi, elemento tipico dell’universo Marvel. Punto di forza del film è senza dubbio ammirare le gesta del supereroe in versione formica nel micro mondo degli insetti, tra “cavalcate” selvagge sotto terra o nelle tubature e voli spericolati. Non ci resta che aspettare il prossimo capitolo, già preannunciato in una scena extra a metà dei titoli di coda.

Maria Marobbio

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